600 pazienti oncologici curati a casa loro dai medici ospedalieri
SANITADOMANI.COM – Garbagnate Milanese – E’ stato ufficializzato solo in questi giorni l’esito positivo dato dalla prima applicazione di telemedicina al servizio dei pazienti oncologici.
L’importante innovazione tecnologica, che rientra nella nuova legge di riordino della sanità lombarda in materia di pazienti cronici, vede protagonista, e tra le prime in Italia, la struttura ospedaliera di Garbagnate Milanese che fa parte dell’Asst Rhodense.
LA LOMBARDIA SUL PODIO
Si tratta del primo progetto italiano, sull’esempio di quello Israeliano, che consente di eseguire televisite, teleconsultazioni e di monitorare a distanza il sintomo del dolore del malato. Con la telemedicina si consente agli operatori sanitari di valutare e regolare in tempo reale le cure terapeutiche 24 ore su 24.
Per 18 mesi questa innovativa tecnologia è stata sperimentata nel Dipartimento Interaziendale per le Cure Palliative e per la Terapia del dolore
diretto dal dott. Michele Sofia, il quale si è avvalso del sostegno e della collaborazione dell’azienda “Molteni Farmaceutici” e della “Samsung Italia”.
L’unità operativa di cure palliative dell’ASST Rhodense assiste gratuitamente, ogni giorno, 24 ore su 24, circa 600 pazienti affetti da patologie evolutive in fase avanzata di malattia.
Questo percorso innovativo favorisce le sinergie tra ospedale e territorio, garantendo un approccio tecnologicamente avanzato di presa in carico globale del malato
e della sua famiglia e una maggiore appropriatezza della risposta medico-infermieristica ai bisogni dei pazienti e delle loro famiglie, attraverso una presa visione in tempo reale del quadro clinico.
Il direttore Michele Sofia spiega che “Il sintomo dolore è presente in oltre l’80% dei pazienti in fase avanzata di malattia.
E’ per questo motivo che abbiamo pertanto ritenuto indispensabile sviluppare anche una applicazione informatica all’interno del progetto di telemedicina (NEXTELEMED)
che permette la registrazione da parte del paziente e/o del caregiver del sintomo dolore in quelle che sono le sue caratteristiche di intensità, distribuzione, temporalità e qualità.
I dati sono resi immediatamente disponibili agli operatori sanitari della équipe di Cure Palliative Domiciliari che possono intervenire con la prescrizione di farmaci già disponibili al domicilio del paziente, monitorando in tempo reale l’esito stesso della prescrizione..
PAZIENTI SEGUITI SEMPRE
Tra i mille enormi vantaggi vi è quello di poter ridurre gli spostamenti e i tempi di diagnosi e intervento terapeutico da parte dei sanitari
i quali, avendo la disponibilità immediata dei parametri vitali e di quelli specifici della patologia oncologica, sono nelle condizioni di intervenire in tempo reale con la prescrizione o l’adeguamento della somministrazione di farmaci già in possesso dal paziente.
Grazie al progetto attivato dal dottor Michele Sofia la sanità della Lombardia acquisisce un nuovo primato di qualità.
Oltre ai benefici che ne traggono i malati oncologici che possono contare sia sull’assistenza medica on line continua, sia di poter essere curati nel loro domicilio
vi è una chiara ricaduta positiva sul piano operativo degli ospedali. Inevitabilmente, infatti, in questo modo si riducono gli ingiustificati sovraffollamenti dei pronto soccorso,
l’occupazione dei posti letto con conseguenti problemi organizzativi e dei tempi di attesa per l’esecuzione degli esami.
ESAMI E VISITE PIU’ RAPIDI
Un grande passo in avanti con l’aiuto della tecnologia: basti pensare che in Lombardia vi sono 3 milioni e 200 mila pazienti cronici che, spesso, non potendo contare sul medico di famiglia sono costretti a ricorrere ai pronto soccorso degli ospedali.
A questo punto appare chiara l’enorme importanza che ha per tutti gli utenti il progetto portato avanti, con l’aiuto dei privati, dal dott. Michele Sofia.
Il medico ha agito attuando in pieno quanto previsto in materia dalla riforma sanitaria della cronicità per la quale Regione Lombardia si batte con in primo piano l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.