A 90 anni il cervello produce neuroni

A 90 anni il cervello produce neuroni

SANITADOMANI.COM – MILANO. Nonostante l’età il cervello non “invecchia”, continua a produrre neuroni fino a 90 anni.
E’ quanto sostiene uno studio pubblicato su Nature Medicine dai ricercatori del Centro di biologia molecolare ‘Severo Ochoa’ di Madrid.
E’ d’obbligo aggiungere, però, che di esempi concreti in Italia ne abbiamo tantissimi.
Nella foto di Rai1 vediamo, ad esempio, Piero Angela, ospite della puntata di Che tempo che fa di Fabio Fazio, nel dicembre scorso, che riconferma, qualora fosse necessario, che tenendo il cervello in allenamento e in buona salute anche a 90 anni si può avere un’ottima memoria e un’intelligenza brillante.
L’amato e apprezzato giornalista scientifico italiano non è un caso isolato di testimonianza della riproduzione di neuroni nel nostro cervello anche in età molto avanzata.
Lo sono anche Giorgio Napolitano (in una foto di wikipedia), esimio Presidente della Repubblica, che ha concluso il mandato nel 2015 all’età di novant’anni.
E ancora, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi il quale, invece, ad 83 anni scende in campo per inaugurare una nuova stagione politica e si candida a lavorare per altri 5 anni nel Parlamento Europeo e a gestire la politica italiana.
Di esempi, in particolare nel mondo politico,  per la scienza neurologica ne abbiamo anche numerosi altri.
Gli studiosi basano la conferma dello loro “riscoperta” sulle analisi condotte sui campioni prelevati da 58 persone:
è dimostrata la presenza di migliaia di nuove cellule nervose in via di maturazione in quella che è chiamata ‘centralina’ della memoria, l’ippocampo.

Lo studio va così ad riaprire il lungo dibattito nato nel 1998, quando un team di ricercatori del Salk Institute, in California, annunciarono per la prima volta che la formazione di nuovi neuroni nel cervello adulto, fino ad allora osservata solo in roditori e primati, avveniva anche nell’uomo.
Questa scoperta diede il via a numerosi studi contrastanti sull’argomento con alcuni scienziati favorevoli e altri contrari a quanto sostenuto dai loro colleghi californiani.
Nel marzo del 2018 è apparso su “Nature” un ultimo lavoro condotto da Alvarez-Buylla dell’Università della California, nel quale si smentiva la possibilità di rigenerazione dei neuroni negli adulti.

“C’è una vera battaglia in atto – spiega Marco Canossa del Centro di biologia integrata (Cibio) dell’Università di Trento (RPT) – ma il fatto che questa nuova ricerca dimostri la presenza di neurogenesi adulta negli umani è una buona notizia,
soprattutto per le implicazioni che potrà avere sullo studio delle malattie neurodegenerative”, conclude l’esperto.
Il lavoro dei ricercatori scientifici è mirato ad aprire nuovi possibili scenari per la diagnosi e cura dell’Alzheimer.
“Se riuscissimo a sviluppare una tecnica di analisi per valutare la presenza di nuovi neuroni anche nel cervello delle persone sane – conclude il dottor Canossa –
potremmo probabilmente scoprire in anticipo quali si ammaleranno, oltre che sviluppare nuove terapie per stimolare la produzione di nuovi neuroni”.

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