Buona news, suini italiani in Cina

Buona news, suini italiani in Cina

Sanitadomani.com ROMA – MINISTERO DELLA SALUTE/Le peste suina, il virus africano che in Cina ha fatto strage di maiali,  ha sensibilimente ridotto le capacità produttive in relazione al fabbisogno.
Sino a che punto questo ha potuto influire sull’apertura delle frontiere alla carne suina made in Italy?
Nonostante si sia cantata vittoria già nello scorso mese di Marzo 2019, ad oggi non sono stati ancora pubblicati gli elenchi delle “aziende doc italiane” che possono esportare la carne di maiale nel Paese più popoloso del Mondo.
L’Ok arriverà
dalla dogana

Le Autorità doganali cinesi (GACC), solo venerdì scorso, hanno comunicato ufficialmente l’approvazione del certificato sanitario necessario per l’esportazione in Cina di carni suine congelate e sottoprodotti della macellazione di provenienza italiana e di una prima lista di macelli abilitati a esportare.
Le esportazioni saranno concretamente possibili, come dicevamo, non appena la lista dei macelli sarà pubblicata sul sito dell’Autorità per le Dogane cinese.
Con questi due passaggi si dà così concreta attuazione al protocollo di intesa firmato a Roma lo scorso mese di marzo, a chiusura di un lungo negoziato, dal Ministero della Sanità in occasione della visita in Italia del Presidente Xi Jinping.
Fiducia cinese
negli italiani
Le autorità veterinarie cinesi hanno hanno riconosciuto all’Italia la serietà e la severità dei controlli igienico-sanitari nell’allevamento e macellazione delle carni suine italiane.

Ci auguriamo che nessun imprenditore italiano si permetta di rovinare il rapporto di fiducia ottenuto e in fase di  instaurazione col governo cinese dopo 15 anni di attesa.
Le autorità cinesi hanno, infatti, concesso, per la prima volta, l’abilitazione di una lista di stabilimenti italiani senza che questi fossero ispezionati direttamente e specificatamente da personale ufficiale cinese, salvo successive verifiche.
In Italia ottima
igiene e sanità
Le valutazioni sanitarie sono state delegate al sistema italiano e alla competente autorità del ministero della Salute, grazie alla valorizzazione degli esiti positivi di visite ispettive effettuate in passato dalla controparte negli stessi stabilimenti di macellazione ora autorizzati.
Il risultato è stato conseguito dal ministero della salute, coadiuvato dai Servizi Veterinari del livello regionale e locale e con il prezioso e costante contributo dell’Ambasciata d’Italia a Pechino e delle Associazioni di categoria del settore, che si è impegnato dando priorità alle negoziazioni e rapido riscontro a tutte le richieste di parte cinese.
Un incontro
molto utile
Un impulso decisivo alla chiusura del negoziato è stato dato dalla visita istituzionale effettuata a Pechino dal Segretario generale del ministero della Salute e dal direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, i quali hanno ottenuto l’accelerazione delle ultime fasi, necessarie a concordare i dettagli tecnici indispensabili per avviare i flussi commerciali.
Le prossime attività programmate con le autorità cinesi e in particolare il 7° dialogo sino-italiano sulla sicurezza alimentare, previsto in ottobre, saranno una ulteriore occasione per l’avanzamento degli altri dossier in trattazione, a partire da quello per consentire l’esportazione della carne bovina.

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