Allo studio i dati di precedenti quarantene nel mondo
La situazione che stiamo vivendo è unica nella storia moderna. Una quarantena praticamente di livello mondiale. Le conseguenze dei necessari provvedimenti restrittivi causa il Covid-19 non si conoscono con certezza; ma di sicuro ci saranno ripercussioni importanti sulla quotidianità.
Non solo sull’aspetto economico o professionale. Molte persone potrebbero avere difficoltà a livello psicologico, anche dopo la fine della quarantena.
Per avere qualche prospettiva, i ricercatori del dipartimento di psicologia medica dell’università britannica King’s college hanno raccolto i dati su precedenti quarantene. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, e ha preso in esame l’isolamento in alcuni Paesi del mondo durante le epidemie di Sars. Molte persone hanno riportato conseguenze psicologiche; tra le categorie più a rischio, gli operatori delle strutture sanitarie e i bambini.
A Taiwan nel 2004 i dipendenti di un ospedale sono stati messi in quarantena. In seguito 338 operatori presentavano disturbi acuti da stress, stati d’ansia e insonnia. Una ricerca simile è stata effettuata nel 2009 in Cina, su un campione di 500 operatori sanitari. I risultati hanno evidenziato l’aumentata probabilità per tutti di mostrare sintomi da stress post-traumatico.
Nel 2013, uno studio dell’università della California ha preso in esame le conseguenze dell’isolamento su bambini e genitori. Anche tornati a una vita normale, molti di loro mostravano sintomi disturbi emotivi e dell’umore, irritabilità e insonnia, fino a sintomi da post-traumatico.
Oggi non si possono ipotizzare con precisione le conseguenze che potrà avere questo periodo a livello psicologico. E’ però necessario tenere alta l’attenzione, soprattutto per tutto il personale medico che è continuamente sottoposto a stress: esiste il rischio di casi di burnout.