All’ospedale di Bergamo un trapianto polmonare che sa di speranza per tutti
L’ospedale Papa Giovanni XXIII è una delle trincee più colpite nella guerra al coronavirus. Ma non si ferma e cerca di rispondere alle esigenze di tutti i suoi pazienti. E’ notizia di pochi giorni fa l’avvenuto trapianto polmonare su un paziente di 54 anni affetto da fibrosi polmonare.
Un intervento che fino a febbraio era considerato di routine per la struttura; nel 2019 sono stati effettuati 150 trapianti, di cui 13 di polmone. Oggi è quasi eccezionale, data la pressione che sta sostenendo il personale sanitario bergamasco. Una sfida vinta anche per la rete trapiantologica nazionale, che deve fare i conti con il sovraccarico delle rianimazioni e con le limitazioni della circolazione.
Ma quando il Centro nazionale Trapianti ha avvisata che nella sede romana erano disponibili due polmoni, l’ospedale di Bergamo ha immediatamente accettato. Il paziente interessato era infatti in condizioni gravissime e si trovava in terapia intensiva da oltre un mese, senza aver avuto opportunità per il trapianto; a causa del contagio, il numero di organi da donatore nel Nord Italia è molto ridotto. Ma con gli organi a disposizione, il Centro regionale della Lombardia si è attivato per organizzare le operazioni di prelievo e trasporto con un volo privato. L’intervento, durato 7 ore e mezza, è stato effettuato dall’equipe del dottor Michele Colledan, direttore del Dipartimento di insufficienza d’organo e trapianti. Il paziente è in condizioni critiche ma stabili e in progressivo miglioramento, supportato dall’ossigenazione extracorporea Ecmo.