Anziani, troppe medicine
CURARE LE PATOLOGIE E NON L'ETÁ
Il 30% degli over 65 prende infatti 10 o più farmaci (nel 2018 erano il 22% e nel 2016 l'11%) mentre il 50% ne assume tra 5 e 9 o li prende per un tempo più lungo del necessario. In proposito si interroga la comunità scientifica e i medici specialisti in gerontologia.
Sanitadomani.com La popolazione sta invecchiando e su questo nessuno può obiettare.
Il problema è che con l’aumento dell’età cresce anche il numero di medicine che gli anziani assumono:
il 30% degli over 65 prende infatti 10 o più farmaci (nel 2018 erano il 22% e nel 2016 l’11%).
Il 50% ne assume tra 5 e 9 o li prende per un tempo più lungo del necessario.
Due terzi di loro sono infatti affetti da almeno due patologie croniche se hanno più di 60 anni, la cui percentuale sale quasi al 100% se ne hanno più di 80.
LE POLITERAPIE
CONTROLLATE
Questo però non giustifica un consumo di medicine così imponente e spesso per tempi troppo lunghi.
I geriatri corrono quindi ai ripari e attraverso la Società italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), in collaborazione con altre cinque società scientifiche, hanno sviluppato le prime Linee Guida italiane per la corretta gestione della politerapia e delle malattie complesse.
MENO FARMACI
E PIÚ AFFETTO
La soluzione potrebbe essere sintetizzata nella frase “prescrivere meglio per prescrivere meno”, sulla base di una revisione annuale delle cure che potrebbe diminuire di almeno il 20% il rischio di eventi avversi ed eliminare almeno un farmaco non appropriato, a volte doppione terapeutico.
Oltre ad effettuare almeno una volta all’anno un ‘tagliando’ che tenga sotto controllo i parametri vitali fondamentali, non inseguendo e ‘curando’ acciacchi dovute all’età, ma vere patologie.