Atleta paralimpica prima insegnante di yoga in sedia a rotelle
Sanitadomani.com – TORINO. Il benessere alla portata di tutti. Oltre gli schemi e i preconcetti sociali.
A superare una delle tante barriere mentali sulla disabilità è stata Patrizia Saccà, ex campionessa paralimpica e allenatrice di tennis tavolo, oggi istruttrice di yoga.
Fin qui non ci sarebbe nulla di particolare.
Se non che Patrizia, che è in sedia a rotelle da quando aveva 13 anni, è la prima persona disabile a diventare istruttrice di yoga in Italia, e fra i pochi nel mondo.
Classe 1958, Saccà è stata uno degli 8 alfieri portatori della bandiera paralimpica a Torino 2006; dal 2011 è allenatrice nell’avviamento al tennis tavolo presso l’associazione sportiva Freewhite.
Un’esperienza con cui ha verificato che la pratica di questo sport è importante per l’equilibrio cerebrale per persone che rientrano nello spettro dell’autismo o dell’Alzherimer.
“Faccio yoga da 20 anni; avevo bisogno di trovare un modo per tranquillizzare la mente e tenere il corpo sempre in buono stato – racconta Patrizia – Nella classe in cui frequentavo erano tutti normodotati, io facevo tutti gli esercizi che potevo fare.
La cosa interessava a molti miei compagni, ma non sempre si incontrano istruttori che accettino persone disabili. Allora ho pensato che potevo fare qualcosa io”.
L’INNOVAZIONE
Così Patrizia ha seguito il percorso per divenire istruttore allo Csen di Torino, fino alla tesi sperimentale, nel 2018.
“Ho studiato molto, su me stessa. Ho cercato di tradurre tutti gli Asana (le posizioni) da eseguire rimanendo seduti, mantenendo i benefici nella postura, nel massaggio agli organi interni e nella respirazione. Alla fine ho ideato un ‘saluto al sole’ da seduti. Si tratta di una sequenza di 12 posizioni, di cui esistono molte versioni, ma nessun da seduti. Io l’ho realizzata e l’ho brevettata”.
Un esercizio che può essere praticato da chiunque, per una pausa sulla sedia dell’ufficio o a casa da chi h qualche anno sulle spalle.
Quella che era nata solo come una tesi sperimentale, è diventata un libro, “Yoga a raggi liberi”, con l’obiettivo di diffondere lo yoga nelle Unità Spinali e formare nuovi maestri preparati alla disabilità.
Intanto Patrizia segue il suo gruppo, piuttosto eterogeneo.
“Ci sono persone di tutte le età: dalla signora di 84 anni alla ragazza di 23, persone con paraplegia e normodotate, che fanno yoga seduti utilizzando questo mio brevetto”.
YOGA SU ZOOM
Durante la quarantena Patrizia, che vive a Torino, è rimasta bloccata a Fuerteventura, e si è messa in contatto con i suoi allievi in modo virtuale. “All’inizio ho utilizzato zoom in autonomia. Ho contatto non solo i miei allievi, ma anche persone nuove. La cosa bella è che abbiamo allargato i ‘confini’: c’era anche una ragazza di Parigi”.
In attesa di poter riprendere gli incontri normalmente, probabilmente a settembre, è iniziata una nuova avventura. “Circa una settimana fa sono stata contattata da piattaforma OTTO per inaugurare nel loro portale un servizio di Yoga per tutti, riservato questa volta solo a persone con disabilità, anche in forma grave”.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare la pagina facebook Yoga a raggi liberi