Bergamo, interventi cardiovascolari in diretta
SANITADOMANI.COM – BERGAMO. Interventi ripresi in diretta e trasmessi su di uno schermo gigante installato in una sala congressuale gremita di specialisti in cardiologia di tutto il mondo.
A realizzare il filmato in diretta i protagonisti non erano attori, ma veri pazienti e veri bravi medici del Dipartimento Cardio-Vascolare di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
E’ accaduto, alcuni giorni addietro, nel corso dell’ultima edizione dell’annuale congresso di Cardiologia che si è svolto a Parigi: EuroPCR 2019, European Association for Percutaneous Cardiovascular Interventions.
Gli interventi sono stati trasmessi nell’ambito del corso internazionale di formazione di interventistica cardio-vascolare con lo scopo di stimolare la discussione, ottimizzarne la strategia di trattamento del caso e favorire l’apprendimento. E così è stato!
Il centro sanitario bergamasco è stata l’unica struttura italiana ad aver ricevuto questo genere di invito.
«Siamo onorati di avere ricevuto questo attestato di stima, che è riconoscimento dell’’alto livello del nostro team e della nostra qualità clinica, in termini di organizzazione, competenze e di sicurezza delle procedure – ha spiegato, infatti, il dottor Alberto Cremonesi (nella foto), coordinatore del Dipartimento cardio-vascolare – Siamo felici di poter condividere con i colleghi di tutto il mondo le nostre pratiche cliniche nel trattamento di patologia coronarica in pazienti complessi e di patologie vascolari periferiche, come quelle che colpiscono gli arti inferiori».
La presenza al congresso segna un punto importante nel percorso di formazione di specialisti messo in campo da Humanitas Gavazzeni, anche tramite corsi che richiamano specialisti da tutto il mondo.
In quest’ottica, il dottor Antonio Micari, co-responsabile della Cardiologia interventistica e strutturale, a EuroPCR 2019 ha coordinato il Peripheral Course for Beginners, appuntamento nel quale si è approfondito il trattamento endovascolare dell’arteriopatia periferica, a partire dalla prevenzione dell’ictus cerebrale con angioplastica carotidea, fino al trattamento di ischemia critica agli arti inferiori per il salvataggio d’arto nei pazienti con piede diabetico.
E a proposito delle strutture specialistiche Centri di Terapia del Piede Diabetico, sarà compito della Politica del Welfare rivalutarle e valorizzarle ulteriormente alla luce sia della complessità oggettiva, sia della crescita della domanda subordinata all’elevato numero di pazienti diabetici e alla proporzionale maggiore casistica registrata.