Cambia tutto, chi ci curerà?
OSPEDALI SOLO PER CASI GRAVI E INTERVENTI
Cambia il sistema sanitario della Lombardia. Il paziente non deve più ricorrere esclusivamente ai pronto soccorso. Nascono gli Ospedali di Comunità e le Case di Comunità. Ecco cosa sono e come funzionano. La Lombardia già operativa verso l'apertura delle nuove strutture che riguarderanno tutte le aree provinciali del territorio regionale
Sanitadomani.com – MILANO. Sarà un futuro diverso quello di chi avrà bisogno di cure mediche e infermieristiche.
La nostra sanità lombarda nel periodo natalizio è infatti cambiata completamente, anche se al momento questa trasformazione, che si preannuncia epocale, è solo sulla carta.
Il progetto di riforma che in Lombardia è diventato legge prevede la nascita delle ‘Case di Comunità’ e degli ‘Ospedali di Comunità‘.
Prepariamoci a capire come funzionerà, perchè altrimenti presto rischieremo di non sapere più da chi e dove andare a farci curare.
PERCHÉ CAMBIARE IL LUOGO
DOVE ANDARE A FARSI CURARE
Non usiamo giri di parole in politichese per spiegare come e perchè si sia arrivati alla necessità di dover rivoluzionare il nostro sistema sanitario: è un fatto a tutti noto che il paziente gravita solo attorno all’ospedale.
E questo vale sia che il paziente soffra di una patologia cronica importante, sia che necessiti di un punto di sutura per una piccola ferita.
Il Medico di Famiglia, a parte qualche eccezione, in linea di massima non è quasi mai disponibile e nemmeno è attrezzato a rispondere alle chiamate di chi nell’immediato ha impellenti necessità di avere risposte sanitarie. Ecco quindi che si è sempre costretti a ricorrere solo ed esclusivamente agli ospedali.
ASSISTENZA E CURE AI PAZIENTI
A SECONDA DELLA PATOLOGIA
In Lombardia, inoltre, su quasi 11 milioni di abitanti, ci sono 3 milioni e 600 mila persone che hanno patologie croniche.
Chi sono? I cardiopatici, i portatori di patologie invalidanti, gli oncologici, i diabetici e tutti coloro i quali hanno malattie con le quali sono costretti a convivere e che necessitano di terapie costanti.
Come rispondere alla richiesta di cure da parte dei pazienti cronici con gravi patologie o di altri che non possono essere assistiti o curati nel proprio domicilio?
Ecco che nascono gli Ospedali di Comunità, che si pensa di realizzare nel contesto di strutture sanitarie già esistenti.
Saranno dei piccoli ospedali con 20, massimo, 40 posti letto.
Sono strutture che ai pazienti non gravi garantiranno, con medici e infermieri, l’assistenza terapeutica, le cure e la sorveglianza di cui necessitano.
Quindi immaginiamo che la tipologia di paziente possa variare dal cronico che richiede accertamenti, controlli periodici o rituali terapie in caso di acutizzazioni della propria patologia.
Insomma, per dirlo citando la legge, gli ospedali di comunità sono destinati a pazienti, cronici o meno, che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica.
LE CASE DEI COMUNITA’
PER CURE IMMEDIATE
Poi ci sono le ‘Case di Comunità‘, pensate e strutturate come fossero dei poliambulatori di prima emergenza.
In questi centri, in cui vi saranno medici e infermieri 7 giorni su 7, verranno accolti i pazienti (pensate anche ai cronici di cui parlavamo prima) che potranno usufruire, a seconda delle necessità, dello psicologo, del pediatra, del logopedista, del fisioterapista, del dietista, dell’esperto della riabilitazione o dell’assistente sociale.
Se necessario, vi sarà la disponibilità del cardiologo, dello pneumologo o del diabetologo.
Inoltre queste strutture saranno dotate di tutte le tecnologie necessarie: ecografi, elettrocardiografi, retinografi, spirometri, eccetera.
I MEDICI DI FAMIGLIA
PRIMA BARRIERA…
La legge di riforma nazionale tiene in forte considerazione il ruolo dei medici di famiglia che dovrebbero rappresentare la prima frontiera assistenziale per i pazienti.
Gli Mmg (ovvero medici di medicina generale o di base) dovrebbero integrarsi in queste strutture pubbliche assieme ai pediatra proprio per fornire agli utenti tutte le risposte sanitarie adeguate e tempestive.
Tutte soluzioni progettuali a livello nazionale che, però, Regione Lombardia ha già adottato nella nuova recente riforma sanitaria, che adesso dovrà diventare una realtà concreta con la creazione di 203 Case di Comunità e di 60 Ospedali di Comunità.
C’e’ da dire che il nuovo piano di assistenza sanitaria, che sarà esteso in tutta Italia, è stato già sperimentato con successo in Emilia Romagna e Toscana con delle strutture denominate Case della Salute.