Case Aler agli infermieri

Case Aler agli infermieri

SI PENSA ANCHE AI POLIZIOTTI

Regione Lombardia ha deciso, in collaborazione con l'Aler, di destinare 200 alloggi di proprietà pubblica agli infermieri neo-assunti degli ospedali milanesi. Si pensa di estendere l'iniziativa anche alle Forze dell'Ordine. Il fine è quello di incentivare e di aiutare il personale sanitario a lavorare e vivere nella costosissima area metropolitana lombarda.

Sanitadomani.com – MILANO. Gli ospedali italiani, da Nord a Sud, hanno l’impellente necessità di personale infermieristico.
Il problema nel Nord Italia, particolarmente in Lombardia, è però molto più urgente che altrove.
E’ difficile, infatti, che infermieri neo-laureati decidano di lavorare e vivere nella capitale della ricca Regione dovendo spendere il 60% del proprio stipendio per l’affitto e la gestione della casa.
Per tendere una mano al personale infermieristico occupato negli ospedali milanesi, però, Regione Lombardia ha stabilito con l’Aler (Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale) di destinare una prima tranche di 200 case popolari proprio ai neo-assunti negli nosocomi metropolitani. 
Per il momento si parla di alloggi nelle palazzine Aler della zona San Siro. 

ALLOGGI POPOLARI ALER
PER SANITARI E AGENTI

Il progetto di aiuto ai dipendenti pubblici, in possesso di un ISE adeguato, ha un duplice scopo.
Il primo è quello cercare di ridurre i disagi e quindi gli ostacoli che scoraggiano il personale infermieristico dal lavorare negli ospedali di Milano e provincia.
Dietro questa lodevole iniziativa della Regione, infatti, c’è anche un aspetto non certo trascurabile: ovvero estendere la medesima opportunità di ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare anche al personale delle Forze dell’Ordine.
“Questa sperimentazione inoltre – afferma l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli – è particolarmente densa di significato sociale”.
E spiega chiaramente che: “Introdurre nei nostri quartieri popolari figure come loro, o come quelle delle Forze dell’ordine, rappresenta infatti, soprattutto per le persone più fragili che vi risiedono, un valido e rassicurante punto di riferimento.
In questo modo – aggiunge Mattinizoli -attingiamo ad alloggi originariamente destinati alla vendita per sostenere i servizi pubblici essenziali. Un segnale istituzionale da parte di Regione Lombardia che ha sempre prestato grande considerazione anche per queste tematiche con lo sguardo verso il futuro”.  

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