Chirurgia ortopedica con il dottor Robot
L'OSPEDALE DI VAIO GUARDA AL FUTURO
La chirurgia robotica è il futuro e già tanti ospedali pubblici e privati italiani se ne sono dotati. Occorrono chirurghi preparati e mentalmente aperti verso la nuova tecnologia che è a prova di errore. Il Robot non è un'alternativa al chirurgo, ma il collega con il quale quest'ultimo deve saper lavorare superando vecchi stereopiti. La precisione chirurgica e gli impianti di suturazione dei Robot consentono decorsi post operatori molto più brevi e con complicanze molto rare.
Sanitadomani.com – PARMA. Ormai non c’è più da sorprendersi: tecnologia e robotica, come note, stanno entrando sempre più a far parte delle strumentazioni medico-chirurgiche ordinarie, alleate essenziali per garantire precisione, efficacia e qualità di cure e interventi.
L’ultima novità, che vede protagonista l’Emilia Romagna, è l’attrezzatura d’avanguardia di cui si è dotato l’Ospedale di Vaio (Parma) grazie al contributo di Fondazione Cariparma e dei recenti fondi stanziati dalla Regione a favore della sanità pubblica: si tratta di un una piattaforma robotica che affianca il chirurgo ortopedico nelle operazioni di realizzazione e posizionamento delle protesi del ginocchio e dell’anca.
INTERVENTI DI PRECISIONE
E RAPIDA RIABILITAZIONE
Chirurgia e tecnologia lavorano dunque insieme: si comincia sottoponendo il paziente a una TAC, le cui immagini vengono acquisite da un computer che realizza un modello tridimensionale della zona da operare.
Il chirurgo in questo modo ha la possibilità di analizzare in anticipo l’anatomia dell’articolazione e stabilire l’adeguata strategia chirurgica.
Durate l’operazione il robot è guidato dalle mani esperte del chirurgo, che lo gestisce imponendo specifici parametri.
La tecnica di intervento risulta così molto precisa e poco invasiva, permettendo al paziente di sentire meno dolore e di avere un recupero post-operatorio più rapido: nella maggior parte dei casi si riprende a camminare già nelle prime 24 ore.
I primi interventi robotici sono previsti entro la primavera e si preannuncia che il macchinario in futuro potrà essere impiegato anche per altri interventi, probabilmente in ambito traumatologico.
CHIRURGIA ROBOTICA
IN SALA OPERATORIA
Tra pubblici e privati sono oltre 150 i centri ospedalieri italiani che in sala operatoria ricorrono alla chirurgia per mezzo dei Robot.
Inizialmente si ricercava la precisione assoluta del robot solo per gli interventi assolutamente difficili.
A gestire ogni minima azione dei bisturi e delle suturatrici del robot, sia chiaro, è sempre un bravo e aggiornato chirurgo che oltre al classico staff di assistenti sanitari, in sala operatoria si avvale anche della presenza di un ingegnere informatico che monitora il perfetto funzionamento dell’apparecchiatura dotata di intelligenza artificiale.
L’intervento dal punto di vista tecnico non può che essere eseguito alla perfezione.
Questo perchè i parametri nell’ambito in cui il bisturi robotico deve agire sono minuziosamente e dettagliatamente programmati preventivamente.
Anche se si verificasse, quindi, una minima distrazione da parte del chirurgo che manovra il robot, ciò non com porterebbe alcuna conseguenze.
Il sistema elettronico in questo caso si bloccherebbe lanciando un segnale di errore.
Tramite un esame radiologico ( in caso di rimozione di tumori o di altre necessità) il chirurgo robotico viene programmato su dove, come, quando, quanto… dovrà agire.
Non sono possibili, quindi, errori umani durante gli interventi. La precisione del bisturi robotico si rivela essere sempre più importante in ambito oncologico e cerebrale.
NELLA FOTO IN ALTO PROPONIAMO UN MOMENTO DI UN INTERVENTO ESEGUITO DAL PROF. RALF SENNER DEL CENTRO EUROPEO DI CHIRURGIA BARIATRICA.
IL PROF SENNER, CHE IN ITALIA OPERA NELLA CLINICA QUISISANA DI ROMA, E’ IL CHIRURGO TEDESCO CHE GIA’ DA VENT’ANNI UTILIZZA CON RISULTATI STRAORDINARI IL ROBOT IN AMBITO BARIATRICO.