Con Fontana e Gallera la sanità lombarda è leader

Con Fontana e Gallera la sanità lombarda è leader

Sanitadomani.com Milano. Nonostante la Lombardia vanti tra le regioni italiane il maggior numero di scuole di specializzazione (8) e pur avendo il primato italiano per numero assoluto di borse di specializzazione (1.107 borse SSM delle Università lombarde), la nostra regione è al terzo posto in Italia per carenza di medici in rapporto alla popolazione e al 15° posto per infermieri.
Questo il quadro emerso da una indagine, svolta dagli Uffici tecnici della Commissione consiliare Sanità in collaborazione con Polis Lombardia, illustrata oggi durante la seduta della Commissione, presieduta da Emanuele Monti (Lega).
Secondo i dati forniti, sono poco più di 7mila i Medici di Medicina Generale, con una media regionale di 0,74 per 1.000 abitanti, contro il dato nazionale di 0,89.
E a pesare, oltre al numero di pazienti, vi è anche un dato anagrafico: come mostra una altra recente indagine di PoliS Lombardia, dei 6.143 Medici di Medicina Generale in convenzione a settembre 2019, il 78% ha più di 55 anni.
Specchio di una situazione che è comunque diffusa in tutta Italia dove il 40% circa dei medici italiani ha tra i 55 e i 64 anni: la percentuale più alta tra i Paesi dell’Europa allargata.
In termini assoluti, tuttavia, non si può dire che in Italia manchino dottori.
Il nostro Paese è, infatti, al secondo posto dopo la Germania per numero di medici per abitanti (4 medici per 1000 abitanti), ma al penultimo posto in Europa per medici under 35 anni: solo l’8,6% contro il 32,5% dell’Inghilterra.
A ciò si aggiunge la carenza di infermieri.
L’Italia è in 13° posizione (6,71/000 contro una media OECD di 9,68/000) per personale infermieristico, ma pochissimi sono gli infermieri laureati (19,99 contro una media OECD di 44,39). La
Lombardia è 15° tra le regioni italiane per rapporto infermieri/ personale di supporto: in confronto al 13,49 del Lazio, prima tra le regioni, l’indice scende a 4,32 in Lombardia.
Quanto fatto, ad esempio in Regione Lombardia, dall’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, con la piena condivisione del Presidente Attilio Fontana, è straordinario.
Il fatto, solo citare un intervento, che i medici di medicina generale al primo anno di corso di specializzazione possano già sostituire i medici locali mancanti, è un gigantesco passo in avanti.
Così come il Presidente Attilio Fontana e Giulio Gallera hanno voluto che in Lombardia i medici abilitati dall’Ordine dei Medici all’esercizio della professione e che si avviano ad una specializzazione professionale possano già poter lavorare negli ospedali.
Un passo in avanti gigantesco che il governo romano ha addirittura cercato di ostacolare contestando la delibera di Regione Lombardia come anticostituzionale.
Fortunatamente i giudici dell’Alta Corte hanno dato ragione alla scelta di Regione Lombardia potendo così aprire i reparti ai medici già medici e specializzandi senza che venissero ‘usati’ come stagisti nonostante giù giuridicamente qualificati a svolgere la professione medica.
Un paradosso tutto italiano.
Il nostro governo romano anzichè prendere esempio da Regione Lombardia e modificare la legge nazionale che disciplina la sanità ha invece impiegato le proprie energie per tentare di fermare un atto di progresso, crescita e soluzione di un grave problema ospedaliero. In questo caso la giustizia e il buon senso hanno trionfato!

 

 

 

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