Contro l’obesità, modificare una proteina per bruciare grassi
Sanitadomani.com – STATI UNITI: Ridurre l’attività di una proteina aiuta ad accumulare meno grassi e sostiene nella lotta contro l’obesità. Una nuova ricerca che arriva dagli Stati Uniti ma ha un timbro italiano; a guidare il team dell’università della California c’è Davide Ruggero, professore di Urologia laureatosi alla Sapienza di Roma nel 1998.
L’esperimento in laboratorio sui topi ha dato buoni risultati, pubblicati sulla rivista Nature Metabolism. Riducendo l’attività della proteina eIF4E, a parità di alimentazione il fegato conteneva meno grassi.
L’esperimento contro l’obesità
Il punto di partenza è lo studio della proteina eIF4E, che ha un ruolo primario nella sintesi di tutte le proteine. Ma secondo il team del professor Ruggero è anche responsabile della formazione di gocce lipidiche che si accumulano nel fegato.
I ricercatori hanno modificato l’attività della proteina in questione in un gruppo di topi, riducendone la funzionalità del 50%. Poi hanno preso un secondo gruppi di esemplari come termine di controllo. Tutti gli animali hanno seguito la stessa dieta, ricca di alimenti grassi, per cinque mesi.
Al termine del periodo, sono arrivati i risultati. I dati degli esami hanno dimostrato che il fegato degli animali con funzionalità ridotta della eIF4E contenevano molte meno goccioline di lipidi rispetto ai topi del gruppo di controllo.
Ma non è tutto. La modifica sul meccanismo della proteina ha fatto sì che i topi fossero energicamente più attivi. Se i due gruppi di animali avessero affrontato una maratona, quelli “modificati” sarebbero stati vincitori, perché il loro organismo è risultato in grado di bruciare i grassi più efficacemente; insomma, era aumentato il loro metabolismo.
In conclusione, i topi potevano mangiare come gli altri esemplari, e contemporaneamente bruciare più grassi.
Le implicazioni rispetto all’obesità
Una delle cause principali dell’obesità è l’alimentazione; quando l’organismo acquisisce più energia, in termini di calorie, di quanto ne consuma, accumula grassi. In particolare con una dieta ricca di molti grassi, il fisico immagazzina queste sostanze sotto forma di “goccioline lipidiche” all’interno degli organi, soprattutto nel fegato.
L’
obesità è una patologia, che va oltre i problemi di dieta e alimentazione, e ha necessità di cure specifiche. Intervenire sulla funzionalità della proteina eIF4E, geneticamente o farmacologicamente, significa ridurre l’accumulo di chili in eccesso. Questo permetterebbe a chi soffre di obesità di cominciare il loro cammino verso la salute.