Covid-19, si cerca la cura o il vaccino
Sanitadomani.com – MILANO. La ricerca medica sta correndo contro il tempo.
In tutto il mondo gli scienziati stanno cercando un farmaco o una terapia che sia efficace nella cura dell’infezione da covid-19.
Come afferma l’Istituto superiore della Sanità al momento “non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili vaccini”.
Qualsiasi notizia in merito a presunti farmaci già esistenti e tenuti nascosti è falsa.
Per ora i medici curano i sintomi della malattia, sostenendo il corpo nella battaglia contro il virus.
La sperimentazione esamina farmaci già esistenti.
Così è accaduto al Cotugno di Napoli, dove il Tocilizumab, farmaco anti artrite, sembra abbia dato risultati incoraggianti.
Anche uno studio cinese ha presentato risultati simili.
Questo abbrevierebbe i tempi di valutazione sperimentale.
«Le terapie potrebbero arrivare in 6 mesi – spiega Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità – se si tratta di farmaci già noti».
Già da inizio anno erano partite alcune sperimentazioni nel mondo, visionate dall’Oms.
Come illustra l’Istituto Superiore di Sanità sono allo studio:
– Remdesivir in sperimentazione contro le infezioni da Ebola, ha mostrato una certa attività anche contro coronavirus come Sars e Mers.
E’ stato utilizzato sul primo paziente infetto negli Usa. In Cina sta partendo una sperimentazione su circa 800 pazienti;
– Lopinavir e Ritonavir: la combinazione di questi due farmaci anti Hiv è stata usata nel 2004 durante l’epidemia di Sars, ed è in sperimentazione su 41 pazienti in un ospedale di Wuhan;
– Clorochina: farmaco antimalarico in uso da 70 anni, indicato dalla commissione sanitaria cinese tra quelli che hanno un’attività in vitro contro il novo coronavirus.
Tra i primi studi a verificarne l’attività antiretrovirale, uno è stato eseguito da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità coordinati dal dottor Andrea Savarino;
– Umifenovir e Darunavir: il primo è un antinfluenzale, il secondo è un farmaco anti Hiv. Entrambi avrebbero mostrato un’attività contro il virus in vitro.