Da Roma nessun aiuto
NON CI SONO MEDICI DI FAMIGLIA
C'è un problema enorme nel nostro sistema sanitario nazionale: manca il personale medico e infermieristico. E se questo fenomeno ha cause ben note, appare, invece, scandaloso il mancato intervento del Ministero della Salute. Le Regioni, le strutture sanitari, l'Associazione Italiana Ospedalità Privata fanno proposte su proposte per risolvere le emergenze. Il problema a monte è che vanno riviste alcune norme statali che paralizzano il sistema sanitario. A farne le spese sono i pazienti e il personale sanitario ospedaliero e territoriale che è stanco, sfinito ed esausto dopo due anni anni di emergenze di mancate risposte alle loro problematiche.
Sanitadomani.com – Lombardia. E’ inutile fare giri di parole: se mancano i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta la responsabilità è riconducibile al Ministero della Salute e all’intero Governo..
In tutta Italia, e oramai da anni, c’è carenza di personale medico e parasanitario, eppure i cittadini protestano contro i sindaci, le Regioni non capendo quale sia la vera causa del problema.
Analizzando il caso di Regione Lombardia, ad esempio, vediamo che nei giorni scorsi è stato è stato pubblicato l’avviso relativo degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria, di pediatria di libera scelta e incarichi vacanti di continuità assistenziale.
VACANTI 1.166
STUDI MEDICI
In totale sono disponibili 1.166 posti per medici di assistenza primaria (Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta); nel 2021 ne mancavano 964.
Si tratta di piccole realtà urbane delle province lombarde le quali sono privi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta.
La Regione Lombardia ha risposto alla carenza di personale riaprendo i termini dei bandi nel dicembre 2021, uno dei quali riservato a medici che frequentano il corso di formazione, come consentito dalle norme sull’emergenza pandemica.
I corsisti hanno però un massimale limitato a 650 pazienti, fissato a livello nazionale.
Malgrado ciò, è rimasto vacante oltre un terzo dei posti messi a bando.
Negli ultimi anni, le pubblicazioni di ricerca del personale medico hanno visto la partecipazione di un numero di candidati di molto inferiore rispetto al numero di posti disponibili.
“Stiamo lavorando – dicono in Regione Lombardia – affinché il Ministero della Salute accolga le proposte avanzate dalle Regioni, per arrivare a una soluzione e offrire le adeguate risposte alle attese dei cittadini
UN COMPENSO EXTRA
PER ‘ZONE DISAGIATE’
Già nel 2018 la Regione Lombardia ha autorizzato le ATS di individuare la zona dell’ambito con vincolo di apertura come ‘zona disagiata’ e di riconoscere al medico che accetti l’incarico una remunerazione extra.
Una previsione dovuta all’elevato numero di medici cessati nel 2017 e anticipando il trend progressivo di crescita delle cessazioni dovuto ai pensionamenti.
L’Accordo aveva altresì previsto che tale situazione potesse diventare particolarmente critica soprattutto nei territori disagiati, nelle zone in cui è prevista (di norma superiore al 50%) la presenza stanziale di over 65.
O ancora nelle aree particolarmente disagiate sotto il profilo oro-geografico o viabilistico, e dove l’ambito carente sia stato pubblicato per tre volte consecutive con vincolo di apertura senza riscontro.