Farmaci e test contro il cancro
CARCINOMA DELL'OVAIO NEL MIRINO
Sono efficaci i due nuovi farmaci impiegati come terapia dopo la chemio per le pazienti colpite dal tumore dell'ovaio. Spesso si opta infatti per una cura mirata a ottenere una remissione a lungo termine, chiamata “di mantenimento” perché statisticamente il 70% delle pazienti con malattia avanzata va incontro a una recidiva entro due anni
Sanitadomani.com – OLAPARIB e BEVACIZUMAB: due nomi difficili da pronunciare ma che possono salvare vite umane.
Sono infatti due farmaci utilizzati per il temibile cancro ovarico, che di recente hanno ottenuto la rimborsabilità dal SSN.
La terapia con Olaparib potrà essere somministrata a pazienti in stadio avanzato, in combinazione con Bevacizumab, nel trattamento di mantenimento di prima linea.
Per il tumore dell’ovaio infatti dopo la chemioterapia spesso si opta infatti per una terapia mirata a ottenere una remissione a lungo termine, chiamata “di mantenimento” perché statisticamente il 70% delle pazienti con malattia avanzata va incontro a una recidiva entro due anni.
“Nello studio Paola I, pubblicato sul New England Journal of Medicine- spiega Nicoletta Colombo che ne è coautrice – la combinazione dei due farmaci ha ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 67%. Si è inoltre osservato che i vantaggi sono presenti nella popolazione HRD positiva, ma non in quella negativa al test HRD (Homologous Recombination Deficiency).
Un marcatore questo che può essere molto importante nel diagnosticare tempestivamente il cancro dell’ovaio, assieme a quello per le mutazioni BRCA, ma che attualmente in Italia è disponibile solo in pochi centri e non è rimborsato dal sistema sanitario nazionale.
L’esame clinico, che è un test genomico, consente di individuare, in buona parte dei casi, l’esistenza di un potenziale rischio.
La priorità ora è diffondere proprio questo test HRD, che può identificare le altre anomalie-bersaglio per questi farmaci.
L’appello della Ricerca è quindi di accelerare i tempi della scienza e dei regolamenti, pensando alle migliaia di donne che ogni giorno ricevano una diagnosi di cancro ovarico e che potrebbero da subito essere curate meglio e avere una speranza in più.