Giulio Gallera lavora troppo, contestiamolo!

Giulio Gallera lavora troppo, contestiamolo!

Sanitadomani.com – MILANO. Oggi 25 marzo il bersaglio di turno di ciò che rimane della sinistra del Pd milanese legato al Sindaco Giuseppe Sala è  Giulio Gallera.
Sì, proprio Giulio Gallera quell’assessore al Welfare di Regione Lombardia che l’Italia Intera sta ammirando per il suo modo di lavorare, che dimostra anche ai più scettici che degli uomini politici ci si può ancora fidare.
Giulio Gallera, 50 anni, milanese, avvocato, cultura liberale, è l’uomo rimasto coerentemente nelle file di quella Forza Italia anche se non è più il partito dai consensi di un tempo.
Ebbe, Giulio Gallera, volendo usare un eufemismo calcistico, è il portiere di quella squadra lombarda che sta rgiocandosi il campionato ai rigori.
A suo fianco c’è il Ct Attilio Fontana, Presidente meraviglioso in termini di umanità e di efficienza, e un gruppo di assessori regionali, da Davide Caparini a Fabbrizio Sala, che stanno confermando, qualora occorresse, che dietro le parole della politica spesso ci sono anche i fatti.
Gallera nel tardo pomeriggio di ogni giorno dà ai lombardi e agli italiani i risultati dell’impari match che si gioca contro il virus, un vero nemico invisibile.
Giulio Gallera, però, per il mondo della politica, quella che il popolo ha imparato ad odiare, non è proprio il massimo: fa troppo, lavora come un matto, è concreto, è rassicurante, conosce la lingua italiana, collabora con gli esperti, non è presuntuoso, è deciso e, inoltre, ispira fiducia.
Un sentimento che i cittadini da una ventina d’anni non provano più per la nostra classe politica dirigente. Quindi Giulio Gallera ha tutti i requisiti per essere un uomo amato dal pubblico, dalle persone per bene, di destra o di sinistra che siano, ed ecco che diventa quindi un ‘nemico da abbattere’.  Il nemico dei mediocri e di quanti non riescono a stargli al passo.
Un giornalista del quotidiano La Repubblica che in un’intervista pubblicata oggi chiede a Giulio Gallera se gli piacerebbe candidarsi sindaco di Milano.
Incredibile, non l’avesse mai fatto: lui ha risposto di sì con la sua solita schiettezza ed onestà intellettuale. Apriti cielo. La sinistra di Milano e della Lombardia questa mattina… s’è svegliata o bella ciao!
Le ultime notizie ufficiali che i Lombardi e i Milanesi, in particolare avevano avuto dal Partito Democratico erano quelle del sindaco di Milano Giuseppe Sala che, in una serie di spot pubblicitari, annunciava “MILANONONSIFERMA”  con aperitivi sui Navigli di Milano.
E tutto questo mentre il 31 gennaio il governo Conte recepiva l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (non dando seguito ad azioni concrete) e Regione Lombardia, invece, si affannava a dire ‘Restate a casa’.
Ci fermiamo qui.
Motivi concreti per contestare l’operato della sinistra milanese e lombarda ve ne sono un’infinità e molti di questi questi li conoscono bene le famiglie dei milanesi che sanno quale sia la verità.
Se critichi la sinistra, allora si fa polemica o sei fascista.
Se a criticare è la sinistra, allora si sta lavorando per il bene della Patria.
Smettiamola, per favore!
Tutti ci rendiamo conto che la sinistra milanese abbia il concreto timore che nel giugno del prossimo anno debba liberare dalle proprie bandiere Palazzo Marino.
Ma nemmeno la paura di perdere il potere più giustificare un pretestuoso attacco, e di basso profilo, contro l’uomo dell’unica squadra che sta giocando una leale partita per la salute di tutti, tutti, i cittadini lombardi.
Sul merito dell’odierna sceneggiata della sinistra milanese vi proponiamo un articolo di Ettore Politi apparso questa mattina su Milanoeoltre.org e che non richiede ulteriori commenti.

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