Gravissima deformità alla colonna vertebrale; dall’Ucraina al Rizzoli di Bologna
Sanitadomani.com – BOLOGNA: Una storia di solidarietà che culmina con l’intervento correttivo per una grave deformità alla colonna vertebrale. La vicenda a lieto fine vede come protagonista una ragazza ucraina di 15 anni e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, che è riuscito a rimettere in linea la schiena.
Un ponte di solidarietà fra l’Ucraina e l’Italia.
La ragazza, cresciuta in orfanotrofio, da bambina si è ammalata di tubercolosi; dai polmoni, l’infezione è arrivata fino alla schiena. Questo ha causato una grave deformità alla spina dorsale, che ha limitato la crescita armoniosa del corpo, nonché la deambulazione.
La vicenda comincia a cambiare percorso quando la ragazzina arriva in Italia per passare l’0estate presso una famiglia, che partecipa a un progetto di solidarietà internazionale. Sono le persone che la ospitano, a contattare Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo Oncologico e Degenerativo. “La schiena con una deformità tra le più gravi che abbia mai visto” ha confessato il dottore.
I medici del Rizzoli hanno somministrato una terapia antibiotica, piuttosto lunga, sotto monitoraggio condiviso con Pierluigi Viale, direttore delle malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola; sono stati coinvolti anche i medici ucraini che avevano in cura la ragazza in patria.
L’intervento per curare la deformità alla colonna vertebrale
Alla fine l’infezione è vinta, ma ormai le vertebre del passaggio dorso-lombare sono distrutte; si saldano quindi in modo deforme. Questo causa anche una compressione del midollo, procurando continui dolori e mettendo a rischio la funzionalità delle gambe.
Il Rizzoli quindi prepara l’intervento chirurgico, che viene momentaneamente ritardato a causa della pandemia. La situazione della giovane paziente però era in continuo peggioramento, perciç dopo poche settimane Gasbarrini riesce a effettuare l’operazione.
“La situazione continuava a peggiorare e non era possibile aspettare ulteriormente – racconta il medico -. Il rischio paralisi era incombente e il caso è stato uno dei cosiddetti indifferibili che abbiamo curato nel pieno dell’emergenza Covid nella primavera del 2020”.
Una vertebrectomia quindi, che ha rimosso la vertebra cuneizzata e l’ha sostituita con una protesi in titanio. Un intervento di otto ore, che pochi altri centri in tutto il mondo sono in grado di affrontare. Poi la colonna vertebrale della ragazza è tornata dritta e il midollo spinale perfettamente funzionante.
Quest’estate quando è tornata al mare in Italia, accolta dalla sua famiglia delle vacanze, ha inviato un video ai medici del Rizzoli per illustrare la sua nuova forma.