HIV, UNA PANDEMIA SILENZIOSA
10 PERSONE OGNI GIORNO CONTAGIATE DA HIV
ALTRO CHE COVID: AD OGGI L'HIV HA UCCISO NEL MONDO 35 MILIONI DI PERSONE. IN ITALIA SCATTA L'ALLARME PERCHE' l'HIV CONTAGIA 10 PERSONE OGNI GIORNO. LA MALATTIA SI MANIFESTA GENERALMENTE DOPO 10 ANNI DA QUANDO LA SI CONTRAE
Sanitadomani.com – MILANO. 10 nuove diagnosi d’infezione ogni giorno in Italia, 3600 all’anno (fonte ISS): il virus dell’immunodeficienza acquisita, che provoca l’AIDS, non dà sintomi e il 70% degli infetti scopre di averlo dopo anni, magari in seguito a un esame del sangue eseguito per caso.
Nel frattempo, questi 17-20.000 soggetti ignari possono contagiare molte altre persone.
UN INUTILE ALLARMISMO?
NO, SOS INDISPENSABILE
A lanciare l’allarme sono l’OMS, l’Istituto Superiore di Sanità e gli Istituti di Virologia dei maggiori ospedali italiani, come lo Spallanzani di Roma e il Policlinico Cà Granda di Milano.
L’emergenza Covid ha distolto l’attenzione dal problema, ma la situazione è forse peggiorata rispetto al periodo pre-pandemia in quanto sono diminuite le opportunità di diagnosi in tutte le aree mediche.
La Lombardia detiene il triste primato nel nostro Paese e le nuove infezioni riguardano, per circa il 46 %, persone giovani ed eterosessuali.
Quindi non tossicodipendenti od omosessuali dallo stile di vita promiscuo, stereotipi duri a morire ereditati dagli anni ’80.
A non sottoporsi al test sarebbero invece soprattutto le donne, maggiormente a rischio di contrarre l’infezione nei rapporti non protetti, e gli eterosessuali.
COME FRONTEGGIARE IL VIRUS
PER EVITARE CHE SIA TARDI…
Il virus che causa l’immunodeficienza umana rimane asintomatico anche per 10 anni: quindi è indispensabile adottare la strategia del ‘Test and Treat’ suggerita dall’OMS: fai il test (su indicazione medica) e assumi la terapia! Perché di AIDS si muore ancora.
In tutti i capoluoghi di provincia e in molte città sono attivi i Centri MTS (Malattie Sessualmente Trasmissibili) ad accesso libero (senza prescrizione medica), anonimo e gratuito per effettuare il test e la consulenza specialistica e psicologica; a Milano l’Arcigay e il Checkpoint comunale, associazioni non-profit, eseguono lo screening nelle discoteche e negli eventi pubblici, per avvicinare anche i più giovani.
E’ URGENTE CURARSI SUBITO
Diagnosi e cura precoci sono importanti per due ragioni: impedire lo sviluppo della malattia e bloccare la trasmissione nei rapporti non protetti.
Se si assumono i farmaci antivirali tutti i giorni, dopo 6 mesi senza presenza di virus nel sangue anche i rapporti a rischio non portano al contagio (Fonte: The Lancet).
C’É LA PROFILASSI
PRE-ESPOSIZIONE
Solo 1 italiano su 5 usa abitualmente il preservativo, siamo in coda ai Paesi europei.
I soggetti sessualmente attivi che cambiano spesso partner e che proprio non vogliono saperne di condom, dovrebbero considerare la PrEP (Profilassi Pre-Esposizione): una compressa antiretrovirale da assumere tutti i giorni, su prescrizione e controllo dello specialista, con pochi effetti avversi.
La PrEP tutela la salute individuale e interrompe la catena di trasmissione del contagio. Ricordiamoci però che non esiste solo l’HIV ma anche altre malattie trasmissibili come la sifilide e gonorrea, contro le quali la PrEP non è efficace.
C’Ê UN METODO PER FERMARE
IL GRANDE CONTAGIO DA HIV
L’OMS propone il modello “90-90-90”: il 90% di persone affette da HIV dovrebbe esserne a conoscenza, il 90% di essi assumere la terapia, il 90% delle terapie somministrate ottenere l’efficacia desiderata.
In Italia le persone consapevoli di avere l’HIV sono ben lontane dal 90% dei contagiati.
In un’epoca in cui il Governo va giù pesante con gli obblighi in materia sanitaria e sembra così attento alla spesa pubblica causata dai non vaccinati, ai quali si paventa di negare le cure, avrebbe forse senso uno screening obbligatorio sulla prevalenza dell’infezione da HIV, sempre nel più rigoroso rispetto della privacy.
Questo per trattare tempestivamente migliaia di persone “condannate a morte” e mettere così la parola fine a una piaga che ha già ucciso 35 milioni di persone nel mondo.
Inoltre, si potrebbero progressivamente risparmiare buona parte dei 680 milioni di Euro/anno necessari per curare le persone sieropositive in Italia.