I NAS NELLE FARMACIE…NO VAX

I NAS NELLE FARMACIE…NO VAX

I CARABINIERI PROSEGUONO I CONTROLLI

FALSI POSITIVI PER FAVORIRE NO VAX, MA ANCHE VIOLAZIONE DELLE NORME DI IGIENE SANITARIA, MANCANZA DI GREEN PASS PARTE GLI OPERATORI SANITARI E TANTO ALTRO SCOPERTO DAI NAS

Sanitadomani.com – Gli uomini del Nucleo per la Tutela della Salute dei Carabinieri, i NAS, da oltre un mese stanno eseguendo controlli a tappeto in tutti Italia.
Il focus delle verifiche è centrato sulla ricerca di presunte irregolarità nel rilascio dei green pass che, spesso, vengono riutilizzati per favorire No Vax.
 Una vasta campagna di accertamenti, quindi, per verificare la corretta esecuzione dei tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19, presso i punti prelievo delle farmacie e centri di analisi.

CACCIA AI FALSI POSITIVI
IN FAVORE DEI NO VAX

I controlli dei Carabinieri dei NAS sono stati avviati in tutta Italia principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei c.d. “falsi positivi” e cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto “no vax” al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il “green pass”.

SETACCIATE 136O FARMACIE
IN TUTTE LE CITTA’ ITALIANE
I Carabinieri NAS hanno concentrato i loro sforzi per verificare che presso i punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test, previa richiesta ed esibizione del documento di identità unitamente alla tessera sanitaria.
Negli ultimi 30 giorni i servizi di controllo hanno interessato complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni.
Multe, denunce per alcuni operatori e altri severi provvedimenti a carico di numerose farmacie non in regola con le norme sanitarie.

GUAI PER FARMACISTI E SANITARI
PER VIOLAZIONE DELLE LEGGI

Le 282 denunce dei Carabinieri specializzati nella tutela della salute pubblica hanno prevalentemente riguardato le seguenti violazioni:
– uso tamponi e kit reagenti non regolari, i quali, non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile;
– mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test nonché irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica;
– inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, in quattro casi effettuati da personale non qualificato e in altri casi privo del green pass obbligatorio;
– effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio.

CHIUSI 21 PUNTI DI PRELIEVO
E DENUNCIATE 18 PERSONE
Ad esito delle ispezioni è stata disposta la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività.
Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass.
L’estensione delle verifiche ha inoltre consentito di accertare ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici, eseguendo il sequestro di 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.

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