Ictus e infarto, colpevole il sale
LO STIPENDIO MENSILE ERA IL SALE
Quasi 10 grammi al giorno invece di 5. L'ideale per star davvero bene è di 3 grammi. In Italia il consumo giornaliero di sale è quasi il doppio rispetto a quello raccomandato dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia
Sanitadomani.com – MILANO. Il sale, un prezioso minerale che addirittura nell’antica Roma veniva dato come paga giornaliera (da qui la parola salario), può causare seri danni al nostro organismo se consumato in eccesso. Il primo organo a farne le spese è il cuore, con conseguenze serie in termine di ipertensione, infarti e ictus. Ma sarebbe sufficiente ridurre di un grammo al giorno la quantità che consumiamo per limitare i danni.
NOI ITALIANI NE INGERIAMO
IL DOPPIO DEL NECESSARIO
In Italia il consumo giornaliero di sale è quasi il doppio rispetto a quello raccomandato dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia: in media 9,5 grammi al giorno rispetto ai 5 grammi consigliati.
Una dose perfetta per condurre gli impulsi nervosi, contrarre e rilassare i muscoli e mantenere il corretto equilibrio di acqua e minerali.
Altri Paesi non si comportano meglio.
CINESI I PIÚ COLPITI
PER IL CIBO SALATO
In Cina ad esempio il consumo medio è addirittura di 11 grammi (pensiamo a quanto sono salati i cibi cinesi o la sola salsa di soia ad esempio) e le malattie cardiovascolari sono infatti in preoccupante crescita.
Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), in occasione dell’apertura del congresso della Società Europea di Cardiologia, a Barcellona ha proprio fatto il punto su questa situazione, sottolineando che, se si raggiungesse l’obiettivo dell’OMS di abbassare il consumo di sale di 3,2 grammi al giorno entro il 2025, si preverrebbero circa 14 milioni di casi di ictus e malattie cardiache.
Malattie che invece continuano ad essere la principale causa di morte.