IEO: nuove possibilità di cura per i tumori avanzati

IEO: nuove possibilità di cura per i tumori avanzati

Sanitadomani.com – MILANO: Offrire possibilità di cura per i tumori avanzati. Questa la strada che l’Istituto europeo di Oncologia sta perseguendo, come dimostrano i risultati presentati al simposio della società europea di Medicina Oncologica.

Al simposio sono stati presentati solo due studi di fase 3, ovvero di valutazione se un nuovo trattamento è migliore rispetto allo standard. In entrambi, l’unica partecipazione italiana è quella di Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dello IEO.

POSSIBILITA’ DI CURA PER I TUMORI AVANZATI DEL POLMONE

Il primo, dal nome ADURA, riguarda il farmaco Osimertinib, che ha dimostrato una maggiore capacità di fermare la progressione del tumore. Lo studio ha preso in esame 680 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, con mutazione del gene EGFR, sottoposti a chirurgia.

“Solo l’11% dei pazienti trattati con Osimertinib ha sviluppato una progressione – spiega De Marinis –  rispetto al 46% dei non trattati con la stessa molecola. Inoltre, con uno specifico vantaggio a livello cerebrale. Osimertinib ha dimostrato di poter ridurre di oltre l’80% il rischio di progressione cerebrale, candidandosi a rappresentare un futuro standard in questo quadro di malattia”.

La seconda ricerca, denominata CROWN, ha analizzati una nuova molecola, il Lorlatinib

“Si propone – continua De Marinis – come un efficace trattamento di prima linea nei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, con gene ALK mutato. Nei 300 pazienti dello studio, ha ottenuto una riduzione di oltre il 70% del rischio di progressione di malattia, rispetto alla terapia standard”.

POSSIBILITA’ DI CURA PER I TUMORI AVANZATI GINECOLOGICI

Lo IEO ha coordinato anche studi legati all’ambito dei tumori ginecologici. Lo studio SOLO-1 si è concentrato sul carcinoma ovarico con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2. In Italia il coordinatore è Nicoletta Colombo, Direttore Programma Ginecologia Oncologica dello IEO.

 “ Lo studio riguarda il Parp-inibitore Olaparib, che ha già dimostrato  la sua efficacia come trattamento in prima linea – dichiara Colombo -. La novità è che i dati dimostrano un vantaggio di sopravvivenza libera da progressione anche a lungo termine, fino a 5 anni. E’ un tempo molto significativo per la prognosi media  di questo tumore. A cinque anni, il 48,3% dei pazienti trattate con Olaparib è rimasta libera da progressione di malattia, rispetto al 20,5% del placebo”.

La ricerca ATTEND arruolerà 550 pazienti in Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. E’ coordinato dallo IEO e studia pazienti con carcinoma avanzato dell’endometrio.

Questo è un tumore molto frequente, con altissime probabilità di guarigione quando operabile. Ma in forma metastatica le possibilità di trattamento sono al momento scarse. Lo studio sperimenta l’efficacia dell’associazione dell’immunoterapia con Atezolizumab alla chemioterapia standard.   I risultati preliminari sono stati incoraggianti.

POSSIBILITA’ DI CURA PER I TUMORI ALLA TIROIDE

 

Lo sviluppo dei nuovi farmaci ha avuto una spinta enorme negli ultimi anni anche per tumori più rari.

Lo IEO ha testato un farmaco che mira alle alterazioni oncogene del gene RET. “Si è testata l’attività di Pralsetinib, un farmaco a bersaglio molecolare potente e selettivo – dichiara Giuseppe Curigliano, Direttore Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci e Terapie Innovative -. Lo studio riporta i dati sui carcinomi midollari della tiroide. L’analisi ha riguardato 79 pazienti con carcinoma midollare della tiroide con mutazione per RET. I dati dimostrano che Pralsetinib ha ottenuto una risposta nel 65% dei pazienti pretrattati con Cabozantinib e / o Vandetanib, ed una risposta del 74% nei non pretrattati. Molti dei pazienti sono ancora in risposta dopo 15 mesi. Il tasso di controllo della malattia è stato del 97%, e il 99% dei pazienti ha sperimentato una riduzione del tumore”.

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