Il 50% degli italiani carenti di vitamina D
Sanitadomani.com Milano Stando alle più recenti ricerche, gli italiani trascurano l’assunzione di vitamina D.
Ben cinque adulti su dieci infatti hanno una quantità di vitamina D nel sangue al di sotto dei livelli minimi.
Dopo i settantat’anni, addirittura, otto donne su dieci soffrono di tale carenza.
Se non si agisce per tempo il rischio di osteoporosi è decisamente alto.
Il dottor Oscar Epis, Direttore del Reparto Reumatologia dell’Ospedale Niguarda di Milano così spiega: “La vitamina D aiuta il calcio a fissarsi sulle ossa e a mantenerle robuste (…). Per sapere se c’è una carenza basta fare un semplice esame del sangue”.
Se il livello è inferiore a 30 ng/ml, allora, bisogna correre ai ripari.
Come? L’esposizione al sole, per esempio, aumenta i livelli della vitamina in questione.
Dall’inizio della primavera fino alla fine di settembre è una buona abitudine esporsi al sole per almeno mezz’ora al giorno.
Le zone del corpo da scoprire sono soltanto viso, braccia e gambe.
Per far ciò non è necessario stare in spiaggia, immobili sotto il sole.
Anche una passeggiata permette ai raggi solari di compiere la loro benefica azione sul nostro corpo e a sintetizzare la vitamina D.
Le persone anziane, obese o chi soffre di malattie della pelle quali la vitiligine, che impedisce l’esposizione ai raggi solari, sono alcuni dei tanti soggetti che rischiano più di altri una mancanza di vitamina D.
Il problema si risolve con una cura mirata, rigorosamente prescritta dal medico ed evitando il “fai da te”.
Una dieta ricca di olio di fegato di merluzzo o tonno, aringhe e salmone (che contengono tale vitamina, ma in percentuali molto basse) non è, per esempio, sufficiente a risolvere il problema: tramite il cibo si introduce solo tra il 10 e il 20 per cento del nostro fabbisogno.
È dunque necessario agire con farmaci specifici che ripristino i livelli di vitamina D così carenti presso la nostra popolazione.