L’ INTERVENTO MININVASIVO CHE PARLA CINESE
SANITADOMANI.COM – PAVIA.L’intervento di protesi all’anca effettuato con una tecnica innovativa e mininvasiva.
E’ quanto accade all’Istituto di Cura Città di Pavia grazie al dottor Gianluca Cusmà, Responsabile dell’U.O. di Chirurgia Mininvasiva, che nel gennaio del 2015 è stato il primo in Italia a effettuare la tecnica chiamata Femoral Reference, messa a punto tra USA, Cina e Italia.
“Ho conosciuto questo metodo in Cina – ha spiegato il dottor Cumà – quando ero stato chiamato a insegnare in un’università cinese chirurgia protesica.
Ho capito che a questa tecnica non era stato dato il giusto rilievo, così l’ho combinata con quanto avevo appreso dalla scuola tradizionale da cui provengo”.
La procedura consente di non lussare più l’articolazione e garantisce al paziente una ripresa più facile e in tempi brevi: il sanguinamento è ridotto al minimo, il taglio va dai 6 ai 10 centimetri a seconda della struttura fisica del paziente, muscoli lasciati intatti e testa del femore in sede.
“In questi anni il tasso di trasfusione di sangue durante gli interventi è pari a 0 – continua il professore – Un dato importante, per i pazienti e anche per la struttura. Il sangue a disposizione è poco e costoso, e in questo modo resta a disposizione per interventi in cui è assolutamente necessario”.
L’intervento viene effettuato in anestesia epidurale e il paziente è in piedi dopo 12 ore.
Determinante è la piccolezza del taglio, che è anche la parte più complicata dell’operazione: è necessario operare indossando un casco ventilato dotato di una ‘luce da speleologo’, o con le sole luci di sala sarebbe impossibile effettuare l’operazione.
“Meno dolore, ematomi ridotti e una maggior velocità di recupero. Da noi il fast track è ormai la norma. I miei pazienti mi inviano foto dopo essere tornati a ballare, a fare enduro o trial; sono fonte di grande soddisfazione”