In Italia meno aborti
NEGLI USA SI RIAPRE IL DIBATTITO
A interrompere la gravidanza non sono le ragazzine, come si potrebbe pensare, ma giovani donne tra i 30 e i 34 anni (9,4 per mille). Mentre le più giovani, al di sotto dei 20 anni, registrano un -18,3%, con un tasso di abortivita' passato dal 3,7 per mille del 2019 al 3 per mille del 2020.
Sanitadomani.com – Roma. Mentre gli Stati Uniti tornano indietro di 50 anni rispetto alla storica sentenza sull’aborto che garantì l’interruzione di gravidanza, l’Italia, con la legge 194 del 1978, è tra i Paesi con i più bassi tassi di abortività al mondo: 5,4 interruzioni ogni mille donne tra i 15 e i 49 anni (-6,7% rispetto al 2019).
LO AFFERMA
IL MINISTRO
Questo e’ il quadro del 2020 del nostro Paese fotografato dall’ultima relazione del Ministro della Salute al Parlamento.
A interrompere la gravidanza non sono le ragazzine, come si potrebbe pensare, ma giovani donne tra i 30 e i 34 anni (9,4 per mille).
Mentre le più giovani, al di sotto dei 20 anni, registrano un -18,3%, con un tasso di abortivita’ passato dal 3,7 per mille del 2019 al 3 per mille del 2020.
66MILA IVG
NEL 2020
Anche gli interventi di interruzione della gravidanza sono effettuati precocemente quindi a minor rischio complicanze: il 56% entro le 8 settimane di gestazione (rispetto al 53,5% del 2019), il 26,5% a 9-10 settimane, il 10,9% a 11-12 settimane e il 6,5% dopo la dodicesima settimana.
Un risultato che potrebbe essere stato raggiunto anche grazie alla liberalizzazione della cosiddetta “pillola del giorno dopo” per la vendita della quale non è più richiesta la prescrizione medica.
NEL 1983 IN 234MILA
DECISERO DI FARLO
Anche i medici obiettori, ovvero contrari alla pratica dell’aborto, sono scesi di numero: dal 67% del 2019 al 64,6% nel 2020, pur con sensibili differenze regionali: oltre l’80% sono obiettori nella Provincia Autonoma di Bolzano, Abruzzo, Molise, Sicilia, Basilicata.
Solo il 25% invece in Valle d’Aosta.
Rimane comunque significativo il dato complessivo di IVG: nel 2020 sono state poco piu’ di 66mila, il 9,3% in meno rispetto al 2019 e circa un quarto rispetto al picco massimo di 234mila registrato nel 1983.