In Lombardia mancano 9.500 infermieri
L'OSPEDALITÁ PRIVATA LANCIA UN APPELLO
Alla carenza di medici generici e specializzati si unisce il grave problema della carenza di personale infermieristico. Il Dott. Dario Beretta, Presidente dell'AIOP Lombardia, propone delle soluzioni pratiche e concrete. Tra queste anche quella di impiegare gli OSS specializzati nelle attività che un tempo erano di competenza degli infermieri generici. Occorre, però, che dal Ministero della Salute, da una parte, e da Regione Lombardia, dall'altra, arrivino risposte chiare e decisive.
Sanitadomani.com – MILANO. E’ emergenza per la carenza di personale infermieristico.
E non lo è solo per la sanità pubblica, ma anche per quella privata.
Dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata, AIOP, arriva un altro Sos che non può essere ignorato.
Infatti la sanità privata nella sola Lombardia rappresenta circa il 40 per cento delle strutture esistenti e delle quali i cittadini ricevono cure e assistenza come fossero pubbliche.
Mentre la pubblica amministrazione tace in proposito, dall’AIOP parte una proposta per fronteggiare il grave problema della mancanza di infermieri: “Tamponare l’emergenza agevolando l’ingresso di personale infermieristico da paesi terzi, facendoli lavorare in deroga, e per il futuro spingere le nuove generazioni a scegliere il percorso di formazione infermieristica, anche con stimoli di carattere economico” è quanto affermano dalla sede milanese dell’AIOP Lombardia.
I DATI DELL’AIOP LOMBARDIA
CONFERMANO IL PROBLEMA
Dall’Associazione che riunisce strutture sanitarie private della Lombardia arrivano i numeri che confermano la dimensione del fenomeno: 63 mila infermieri mancanti oggi e ben altri 30 mila che andranno in pensione entro i prossimi due anni.
Rispetto ai dati nazionali la più penalizzata è la Regione Lombardia nelle cui strutture private necessiterebbero altri 9.500 infermieri.
“Numeri che stanno mettendo in crisi la macchina sanitaria regionale – comunicano dall’AIOP – sia per quanto riguarda il comparto pubblico che quello privato. Alla cronica mancanza di medici si somma dunque una vera e propria emergenza numerica sul fronte del personale infermieristico che rischia di paralizzare l’attività ospedaliera e assistenziale”.
RIATTIVARE GLI INTERVENTI
MA MANCA IL PERSONALE
Il presidente dell’Associazione Lombarda, Dario Beretta, afferma “Vediamo la luce in fondo al tunnel della pandemia.
E’ doveroso accelerare per recuperare le prestazioni e gli interventi rimandati a causa dell’ultima ondata pandemica. Abbiamo pubblicato le agende sul call center regionale – chiarisce Beretta – cercando di dare risposte concrete ai pazienti e raggiungere questo obiettivo ma, senza il personale, diventa molto complicato soddisfare la richiesta”.
LAUREA INFERMIERISTICA
SEGNA + 8% DI ISCRIZIONI
Dall’AIOP fanno inoltre sapere che, tra quelle sanitarie, la laurea in infermieristica è stata l’unica che ha visto aumentare le domande di iscrizione (+8% nel 2021 rispetto al 2020), eppure i numeri non sono sufficienti per coprire il fabbisogno di ospedali e strutture sanitarie.
Dalle strutture ospedaliere e assistenziali private della Lombardia si leva un preoccupato unanime coro ribadendo che l’emergenza di fatto è doppia: la prima riguarda i prossimi mesi e richiede soluzioni tampone dettate dall’urgenza;, mentre l’altra, su cui occorre ragionare in termini strutturali, è spostata più in là nel tempo.
INFERMIERI DI PAESI TERZI
SAREBBERO UNA RISORSA
Dario Beretta propone inoltre che “E’ necessario agevolare l’ingresso di personale medico e infermieristico da paesi terzi o extracomunitari e prolungare al 31-12-2024 la possibilità di esercitare temporaneamente in Italia, in deroga alle norme di legge.
Velocizzare infine il riconoscimento dei titoli professionali a livello regionale ed equiparare gli OSS specializzati agli infermieri generici previsti dalla vecchia normativa, con compiti che sgraverebbero il lavoro del personale infermieristico”.
PROGRAMMARE IL FUTURO
EVITANDO LE EMERGENZE
Guardando al futuro il Presidente dell’AIOP Lombardia suggerisce una precisa strategia “Con un incremento dei posti per le scuole infermieristiche e un’attività motivazionale nei confronti delle nuove generazioni, con stimoli anche di carattere economico.
L’aumento salariale per il personale infermieristico deve essere accompagnato però da un ragionamento organico sui costi che si basa sul riconoscimento dell’attività svolta da parte delle strutture, che siano esse pubbliche o private”.