Ministero della Salute: caccia ai killer di cani
Sanitadomani.com ROMA. In alcune province del nostro Paese si verificano incredibili situazioni di violenza sugli animali
Sanitadomani.com ROMA. In alcune province del nostro Paese si verificano incredibili situazioni di violenza sugli animali.
In particolare ci riferiamo ai cani randagi i quali vengono uccisi con bocconi di cibo avvelenato e sparsi in giro per le campagne o le zone periferiche della città.
A monte il problema è spesso quello dell’incapacità/impotenza delle autorità comunali nell’affrontare seriamente il problema del randagismo.
Al malcostume politico invece di rispondere con il ‘licenziamento’ (non votandoli più) degli incapaci amministratori pubblici, ci sono cittadini che si trasformano in killer.
In qualche caso per l’esasperazione di non sapere come fronteggiare il problema, in altri per puri limiti legati allo sviluppo del proprio cervello o più spesso per un’incredibile malvagità.
Per porre un freno significativo al fenomeno, il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza che inasprisce tutti i divieti legati alla produzione, detenzione e disseminazione di esche avvelenate.
Le conseguenze per chi non si adegua alle normative del 2013 e dell’attuale provvedimento ministeriale in essere sono molto severe.
La nuova Ordinanza ministeriale è relativa al divieto e detenzione di utilizzo di esche e bocconi avvelenati, nonchè nella la proroga dell’Ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani.
La disseminazione incontrollata di esche e sostanze tossiche è un fenomeno pericoloso utilizzato, soprattutto in alcune aree del Paese, come strumento doloso per eliminare animali randagi.
Un’abitudine che rappresenta un grave problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre ad essere un rischio per gli animali domestici, costituisce un serio pericolo per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, in particolare per i bambini.
Una delle novità più significative della nuova Ordinanza riguarda il medico veterinario libero professionista il quale, da adesso, potrà inviare direttamente all’Istituto Zooprofilattico territorialmente competente le carcasse di animali deceduti, campioni biologici ed esche o bocconi avvelenati.
Una volta accertate le morti per avvelenamento interverranno i Carabinieri per identificare gli autori del crimine.