L’atleta Saccà denuncia “Il pericolo di cadere per strada”
Sanitadomani.com – TORINO: E’ possibile uscire per una semplice commissione e ritrovarsi a cadere per strada per le buche nell’asfalto? Purtroppo sì, e più frequentemente di quanto si possa pensare. E’ accaduto anche a Patrizia Saccà, ex atleta paralimpica di tennistavolo presente ai Giochi di Barcellona ’92, e oggi prima insegnante di yoga in Italia su sedia a rotelle.
La disavventura venerdì 29 gennaio. Attraversando via Fatebenefratelli a Torino, zona Milano Fiori Nord, la ruota anteriore della sedia a rotelle si è incastrata in una crepa dell’asfalto. In un istante Saccà si ritrova a terra e picchia violentemente il viso sulla strada. “Ne sono uscita con un occhio nero, acciaccata e dolorante. Ma la vera fortuna è che sono ancora qui a raccontarlo – dice l’ex atleta – poteva andare molto peggio”.
Aiutata dai passanti e tornata a casa, Saccà evita il pronto soccorso in questo periodo di Covid 19 e si rivolge al suo medico. Dopo due giorni di riposo esce di nuovo. E la sorte vuole che assista a un identico episodio ai danni di un’altra passante. “Ripasso nello stesso punto in cui ero caduta e vedo una signora a terra. Anche lei era inciampata in una delle tante crepe della strada. Sembra una casualità incredibile, ma la verità è che, purtroppo, non sono fatti isolati. Ho capito allora che bisognava fare qualcosa di concreto”.
Da lì parte la denuncia sociale, sul suo profilo Facebook, ma anche alle istituzioni cittadine. E’ troppo frequente il rischio di cadere per strada. “Ho inviato più e più email al “suolo pubblico” perché non ci sono più neanche le strisce pedonali – racconta – si sono cancellate col tempo. Così diventa pericoloso anche attraversare nei punti indicati. Mi sono stufata; in periferia è peggio del terzo mondo. Anche se il centro non è tanto da meno!”.
In effetti si tratta di una situazione che, purtroppo, è comune in molte delle grandi città, non solo a Torino. “Ho amici che mi hanno segnalato situazioni simili anche altrove, a Roma o a Genova per esempio. Soprattutto – continua Saccà – c’è chi ha riportato danni ancora più gravi dei miei. Io sono stata fortunata, e ho deciso di portare avanti questa battaglia. E’ una questione di diritti che accomuna tutti i cittadini”.
Il prossimo passo è una denuncia insieme a CPD – Consulta per le persone in difficoltà