Prevenzione cardiovascolare, il Monzino riparte con la Heart Week
Sanitadomani.com – MILANO: E’ finalmente arrivato il momento di ripartire senza guardarsi indietro, anche per quello che riguarda la prevenzione cardiovascolare. Dal 23 al 29 settembre torna la Milano Heart Week, la quarta edizione dell’iniziativa promossa dal Centro Cardiologico Monzino.
L’obiettivo naturalmente è quello di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e della salute del cuore.
Gli eventi della settimana per la prevenzione cardiovascolare
La Heart Week propone un calendario ricco di eventi e attività, pensato per le diverse fasce d’età. Si comincia quindi il 23 settembre con le Giornate della Ricerca, che è possibile seguire in streaming: verranno illustrate le ultime scoperte della ricerca in ambito cardiovascolare.
Sabato 25, al Villaggio Salomon Run, gli esperti del centro Monzino saranno a disposizione per parlare e rispondere su temi specifici come “Cuore e sport” e “Il cuore delle donne”. Anche nei giorni successivi fino al 29 settembre, Giornata Mondiale per il Cuore, il Monzino dedica momenti di incontri e dialoghi on-line per condividere messaggi sulla salute del cuore.
Domenica 26 settembre invece un evento dal vivo: la Salomon Running Milano, in collaborazione con la Fondazione IEO-MONZINO. E’ l’Urban Trail più partecipato d’Italia, con un itinerario di 5 km da percorrere di corsa o camminando; un modo per imparare a fare del bene a se stessi e contemporaneamente sostenere la ricerca sul cuore.
Perché la ricerca ha sempre bisogno di sostentamento. Infatti, durante la settimana è attiva una maratona di raccolta fondi, chiamata la “Challenge del cuore”.
Per maggiori informazioni su eventi e date, consultare il sito www.milanoheartweek.it
La situazione di chi vive con malattie cardiovascolari
Nel mondo ci sono 520 milioni di persone che hanno una malattia cardiovascolare; in Italia la cifra è di 260mila. La pandemia ha avuto su loro un effetto ancora più forte; in quanto soggetti a rischio sono stati ancora più isolati.
“Nei primi mesi molti hanno evitato l’accesso al Pronto Soccorso – dichiara Giulio Pompilio, Direttore Scientifico del Monzino – , anche in presenza di sintomi da infarto. Anche dopo il primo picco, quasi tutti sono stati in casa, riducendo l’esercizio fisico, sbilanciando la dieta, e perdendo i contatti sociali. In troppi hanno anche saltato le visite di diagnosi precoce e di controllo”.
Una situazione che ha portato a conseguenze preoccupanti: i dati internazionali mostrano una riduzione del 75% degli ecocardiogrammi transesofagei e degli esami per cardiopatia ischemica negli ultimi 18 mesi.
“Per evitare conseguenze drammatiche – continua Pompilio -, la nostra ancora di salvezza è la prevenzione. Possiamo ancora recuperare questi ritardi, a patto che tutta la popolazione, malata o sana, ritorni a stare connessa con il proprio cuore.”