PRIMO OCCHIO STAMPATO IN 3D
IL PAZIENTE A 20 ANNI AVEVA SUBITO UN GRAVE TRAUMA
La straordinaria novità protesica è avvenuta a Londra. Oltre alle difficoltà dovute alla perdita del prezioso organo, come tanti altri nelle stesse condizioni, il paziente accumulava disagio e stress a causa dell'aspetto estetico. Oggi l'occhio digitale riprodotto con la innovativa tecnica di stampa è identico all'altro.
Sanitadomani.com – LONDRA. “Gli occhi sono lo specchio dell’anima” recita un famoso proverbio. A perderne uno – come purtroppo può accadere per un incidente o una patologia – una parte di sé può farsi invisibile.
Per fortuna oggi vengono in aiuto all’oculistica la tecnologia e la stampa 3D: al Moorfields Eye Hospital di Londra è stato realizzato e impiantato con successo un occhio protesico digitale. Al pari delle protesi acriliche tradizionali, anche quelle digitali non consentono di tornare a vedere, come accade invece con l’innesto di retine artificiali. Tuttavia, si tratta di un dispositivo essenziale per le funzionalità e il movimento delle palpebre, capace di garantire anche un importante benessere estetico.
Un alleato per stare bene con se stessi
Si chiama Steve Verze (47 anni) il paziente a cui è stato impiantato il primo occhio digitale stampato in 3D. “Avevo bisogno di una protesi oculare da quando avevo 20 anni. – si legge nelle dichiarazioni di Verze rilasciate dal comunicato ufficiale dell’ospedale londinese – Mi sono sempre sentito a disagio – prosegue – quando esco di casa, mi guardo spesso allo specchio e non mi piace quello che vedo. Questo nuovo occhio ha un aspetto fantastico”. Qui infatti una prima differenza fondamentale rispetto alla tradizionale protesi acrilica (solitamente dipinta a mano): un occhio stampato in 3D è molto fedele al vero, ha una concreta profondità della pupilla e una chiara definizione.
Un metodo meno invasivo
Come spiegano gli esperti inglesi, l’occhio digitale non ha solo il vantaggio di essere realistico e di garantire un buon risultato estetico, ma si dimostra funzionale e innovativo anche dal punto di vista della sua realizzazione. I metodi tradizionali infatti sono molto invasivi: prevedono l’inserimento di veri e propri stampi da testare all’interno della cavità oculare, una procedura che spesso richiede l’anestesia, specie nei più piccoli. Con la stampa in 3D bastano invece delle semplici scansioni dell’occhio, ovvero la cattura di immagini digitali della cavità oculare.
Tempi di realizzazione dimezzati
La protesi oculare digitale, inoltre, “ha il potenziale per ridurre le liste d’attesa” ha spiegato Mandeep Sagoo, professore di oftalmologia presso il NIHR Biomedical Research Centre al Moorfields Eye Hospital e UCL Institute of Ophthalmology. Questo perché mentre le protesi oculari in acrilico richiedono circa sei settimane per essere realizzate, la stampa 3D consente un processo di produzione decisamente più veloce: una volta presa la scansione dell’occhio, la protesi viene stampata in due ore e mezza. L’oculista a questo punto la riceve per adattarla e lucidarla. In totale, dunque, ci vogliono tra le due e le tre settimane, meno della metà del tempo rispetto a una protesi tradizionale.
Una potenziale svolta
“Speriamo che l’imminente studio clinico – rivela il professor Sagoo – ci fornisca prove solide sul valore di questa nuova tecnologia, mostrando che differenza fa nei pazienti”.
Sebbene infatti il paziente Steve Verze si dica soddisfatto del suo nuovo occhio e gli esperti si dichiarino fiduciosi, ci troviamo ancora in una fase si sperimentazione. Infatti, in questi mesi, la protesi oculare digitale di Verze verrà testata e monitorata dall’equipe medica, per uno studio clinico più esteso e approfondito.
Link fonte ufficiale: https://www.moorfields.nhs.uk/news/moorfields-patient-receives-world-s-first-3d-printed-eye