Una app che funziona come un puntatore oculare
Sanitadomani.com – DISABILITA’: Una app che funziona come un puntatore oculare per telefoni cellulari, per comunicare in modo rapido e veloce. E’ una novità del mondo Google, e si chiama “Look to Speak” (guarda per parlare”).
L’obiettivo è quello di fornire uno strumento universale, utilizzabile ovunque e da chiunque, per poter dare voce, letteralmente, a chi non ce l’ha. Tramite lo sguardo, si sceglie una delle frasi reimpostate già pronte, e un sintetizzatore vocale le riproduce in suono. E’ possibile anche personalizzare la voce virtuale con cui parlare.
COME NASCE LA APP SIMILE A UN PUNTATORE OCULARE
Il progetto di base è di Richard Cave, terapista della parola e del linguaggio, che lavora con un’artista di nome Sarah Ezekiel. Sarah, 56 anni, è affetta da Sla da circa 20 anni, quando era incinta del secondo figlio. La malattia, tra le altre cose, le ha tolto la capacità di parlare. Comunica abitualmente con un puntatore oculare su computer, e con il suo terapista Richard è stata fra i primi a sperimentare la nuova app Google.
In face di progettazione, i programmatori hanno mostrato il prototipo a Sarah, chiedendole consigli e suggerimenti per rendere la app sempre più efficiente. L’idea è quella di fornire un servizio adatto a tutti, in qualunque parte del mondo, e a basso costo. Una sorta di linguaggio universale, che possa livellare le differenze che nascono in base alle condizioni sociali ed economiche dalla zona in cui si vive.
“Tutti corriamo il rischio di avere qualche disabilità a un certo punto della nostra vita – ha detto una delle creatrici, nel video di presentazione –. Potrebbe accaderci qualcosa, un incidente, o potremmo avere un intervento chirurgico programmato che ci renderebbe temporaneamente bisognosi di alcuni strumenti tecnologici. Penso che ci siano molti dispositivi che possono essere davvero utili per molte persone”.
COME FUNZIONA LOOK TO SPEAK
La app contiene una serie di frase pre-caricate di uso comune fra cui scegliere; un meccanismo simile a quello degli sms, che offrono la possibilità di rispondere a un messaggio semplicemente ciccando su una risposta già pronta, che il programma ha selezionato fra quelle compatibili con il messaggio ricevuto.
In questo caso, l’utente seleziona la frase con lo sguardo, come in un puntatore oculare. Con gli occhi scorre una lista di frasi dallo schermo del telefono, e seleziona quelle di suo interesse fermando lo sguardo. Puntando gli occhi a sinistra, destra o in altro, la persona seleziona la frase si desidera, che viene poi letta dalla applicazione ad alta voce.
La app è completamente personalizzabile: nella voce, scegliendo fra voci reimpostate o inserendo la propria (qualora l’utente possa parlare ma abbia bisogno di un supporto tecnologico); nello sguardo, modificando le impostazioni di sensibilità, in base alle esigenze personali e alle diverse tipologie di disabilità.
Per provare l’app o aiutare qualcuno a configurarla, visitare g.co/looktospeak