Ragazzi col virus della violenza
SALUTE MENTALE/ PICCHIANDO I PASSANTI SI ESALTANO
Il fenomeno delle gang giovanili qualcuno vorrebbe liquidarlo circoscrivendolo ad una sorta di improvvisa reazione post-pandemia. Questa ipotesi è solo un modo per tentare di scaricare le responsabilità di un disagio giovanile che è esploso sì con il Covid, ma che già covava da anni, tantissimi anni e senza che nessuno se ne occupasse.
Sanitadomani.com – Milano. C’è un pericoloso virus che si sta rapidamente sviluppando e radicando nel cervello di tanti giovanissimi.
I sintomi sono di tutta evidenza: si manifestano con la violenza indiscriminata contro chiunque.
Non stiamo parlando di delinquenti che aggrediscono e rapinano le proprie vittime.
I portatori sani di questa grave patologia psico-sociale sono, essenzialmente, minori disagiati.
Ragazzi e ragazzini, maschi e femmine, mediamente dai 13 ai 18 anni, che manifestano una violenza di ‘Branco’ talmente feroce da apparire come pura e incredibile follia.
LA FORZA DEL BRANCO
CHE CERCA VITTIME…
E’ come se, riunendosi in Gang, ciascuno di loro avesse trovato le risposte che cercava rispetto al proprio isolamento ed emarginazione sociale, alla rabbia accumulata, alla cattiva formazione famigliare e scolastica, alla collezione di ingiustizie che crede di aver subito, alla povertà e alla paura del domani.
Aggrappandosi l’un l’altro, come naufraghi, questi giovani senza un identikit ben preciso, galleggiano nell’illegalità e nella ferocia attingendo alla forza del gruppo che a sua volta si consolida con gli atti di teppismo che si manifestano come raptus di pura follia.
MILANO PERICOLOSA
MAI COME ADESSO…
Il centro di Milano, in particolare, sia di giorno che di notte, è il loro territorio di caccia preferito.
Appaiono quando meno te l’aspetti e con la stessa rapidità si dileguano.
I membri di queste gang sprigionano una carica di aggressività tale da non poter escludere che il loro comportamento rientri in una patologia di natura psichiatrica.
E’ vero che i fenomeni di bullismo, di vandalismo e le delinquenziali bravate da codice penale avvengono ovunque. Ma qui si parla di ben altro.
STORIE ITALIANE LO DOCUMENTA
A documentare attentamente questo fenomeno che cresce di giorno in giorno è soprattutto Rai1.
Il programma Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele, da circa un anno propone, quasi giornalmente, incredibili testimonianze di episodi di inaudita violenza contro cittadini indifesi.
Gli stupri o il sangue lasciato da persone innocenti sull’asfalto delle nostre strade è l’urlo più assordante che le Gang minorili potessero lanciare.
Si tratterebbe spesso, ma non prevalentemente, di italiani di prima generazione o di ragazzi con famiglie disagiate che hanno abbandonato la scuola e non lavorano.
Con questo metodo violento pensano di ‘curare’ i loro disagi vissuti in famiglia, a scuola, nel lavoro che non c’è, nelle periferie milanesi e nelle dimenticate aree povere delle province lombarde.
L’ultimo grave episodio, in ordine di tempo, è avvenuto l’altra notte in pieno centro a Milano.
PICCHIARE GLI ALTRI
É IL LORO OBIETTIVO
Un giovane trentenne, che frequenta un master post laurea, stava rientrando nella sua abitazione quando è stato avvicinato da un gruppetto di ragazzi (parlavano italiano – racconta un testimone – ma erano di altre etnie) che dopo avergli chiesto una sigaretta, che lui non aveva, lo hanno derubato dello zainetto griffato.
Al gruppetto di delinquenti, però, non interessava tanto la merce da rubare.
Il loro obiettivo, come negli altri casi, è stato soprattutto quello di sferrare calci e pugni contro quel giovane uomo preso di mira solo per caso e che non ha nemmeno accennato a difendersi.
Lo hanno massacrato di botte rovesciandogli addosso tutta la loro rabbia.
INTERVENIRE SUBITO
E CON TUTTI I MEZZI
Raccontiamo questo recente sconvolgente episodio di cronaca per testimoniare i sintomi della ‘malattia’ che, difficilmente curabile, sta colpendo tanti, troppi giovani dell’area milanese, quella Lombarda e, in misura minore, di altre realtà urbane del nostro Paese.
Non si attendano casi ancora più gravi per poi improvvisamente parlare di ‘Emergenza giovanile’ e blaterare su ‘Provvedimenti urgenti’.
E’ oggi che i servizi sociali, i centri per la tutela e il recupero dei minori, i distretti psico-sociali, le famiglie, gli Enti preposti e la classe politica si devono attivare per fermare il fenomeno delle gang che porta su strade senza via d’uscita.
E questo va fatto subito, senza attendere che prima accada l’irreparabile…