RAGAZZI VITTIME DELL’AZZARDO E… LA FAMIGLIA?
DA SEMPRE, SIA NEI TEMPI DI BOOM ECONOMICO, SIA NEI MOMENTI DI PEGGIORE CRISI SOCIALE ED ECONOMICA, I RAGAZZI CHE HANNO INTRAPRESO DISAGIATI PERCORSI DI VITA HANNO MOLTO SPESSO IN COMUNE UNA STORIA FAMIGLIARE DI INADEGUATA FORMAZIONE
SANITADOMANI.COM – MILANO. In aumento la dipendenza da alcol, fumo e droghe, ma i giovani confessano che sono attratti anche dal gioco d’azzardo e, ovviamente, Internet.
L’attrazione verso videopoker e scommesse è stato proprio il tema di una ricerca, realizzata le scorse settimane, da Nomisma con l’Università di Bologna e il Gruppo Unipol.
Nel 2018 il 48 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha avuto almeno una occasione di gioco.
Si tratta di dimensioni che evidenziano un’ampia diffusione del gioco d’azzardo anche tra i giovanissimi e che suggeriscono l’importanza di intervenire innanzitutto con la prevenzione e la sensibilizzazione.
Molti giovani (26 per cento) iniziano a frequentare sale gioco per curiosità, altri (il 23 per cento) per divertimento e il 20 per cento per caso.
Il 13 per cento lo fa invece seguendo amici o familiari .
Non per tutti però il gioco è divertimento.
Come emerge dallo studio il 6% dei ragazzi ha sviluppato pratiche di gioco problematiche.
In questo ambito è possibile rilevare sintomi che producono effetti negativi derivanti dal gioco sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche).
Il giocatore è prevalentemente maschio e frequenta istituti tecnici o professionali con uno scarso rendimento scolastico.