Salute mentale e fisica, arriva lo psicologo di base
Dibattito aperto tra psicologi e Regione
Dopo la Campania, anche l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna chiede l’istituzione dello “psicologo di base”, una figura al pari del medico di famiglia, ma impegnata nella cura della mente e del benessere psicologico. Ma di che si tratta?
Sanitadomani.com – Bologna. Spesso ci dimentichiamo di pensarci come un tutt’uno di mente e corpo, preoccupandoci solo della nostra salute fisica e trascurando il benessere mentale.
Tuttavia non è solo una credenza popolare il fatto che il corpo e la psiche si influenzino vicendevolmente: medicina e psicologia sono infatti da tempo alleate nella cura della persona nel suo complesso, per garantire una buona riuscita d’intervento su alcune patologie, spesso d’origine psico-somatica, ma non solo.
Oggi, inoltre, la pandemia da Covid-19 ha reso oltremodo evidente quanto una cattiva condizione psichica possa condizionare la vita di tutti i giorni, facendosi debilitante ostacolo alle attività più quotidiane.
Ma non solo: la letteratura scientifica dimostra come un malessere psicologico possa incidere fortemente sulla salute fisica e sul decorso o l’evoluzione di alcune malattie o patologie.
Per questo, alcune regioni italiane insieme all’Ordine degli Psicologi si sono mosse per istituire lo “psicologo di base”, una figura al pari del medico di famiglia, ma impegnata nel benessere mentale del pazienti.
La figura dello psicologo
proposta ma non inserita
All’interno della proposta di legge datata 19 ottobre 2020 della Regione Emilia-Romagna (mai entrata in vigore), si legge che la figura dello psicologo di base trova «specifica collocazione all’interno del Sistema Sanitario Nazionale differenziandosi da quella dello Psicologo del territorio […] per la specificità dei loro interventi: prevalentemente clinico la prima, più sul versante sociale e assistenziale la seconda».
In altre parole, lo psicologo di base dovrebbe svolgere «un’attività di assistenza psicologica primaria» operando «in collaborazione con medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e con gli specialisti ambulatoriali».
Quale ruolo avrebbe?
Trattandosi di una sorta di “figura-filtro” di tutte le problematiche più comuni legate al benessere psico-fisico, l’attività clinica dello psicologo di base «dovrebbe rivolgersi – si legge – alle persone che, per situazioni legate al contesto di vita, potrebbero sviluppare disturbi sanitari importanti qualora il disagio presentato non venisse accolto e preso in carico nell’immediato».
Per questo, la collaborazione dello psicologo con il medico di base potrebbe aiutare «a prevenire e risolvere molti problemi di salute, con vantaggi sia per il paziente, sia per il SSN (minori spese per visite specialistiche, esami, farmaci…), sia per lo stesso Medico di base (riduzione del suo carico di lavoro)».
Inoltre, la professionalità dello psicologo inserita nel trattamento delle cure primarie della persona, porterebbe a un aumento della qualità delle cure, in linea con le attuali ricerche scientifiche internazionali: esse hanno infatti dimostrato l’efficacia della presa in carico del paziente su più livelli, dal benessere fisico nel suo complesso, a quello psichico e sociale.
Il servizio attivato in Campania
In Campania lo psicologo di base è già realtà, a seguito della legge regionale n.35/2020 che prevede la possibilità per i medici di medicina generale o per i pediatri di libera scelta di aderire a modelli organizzativi multi-professione, che coinvolgono dunque anche la figura dello psicologo.
Tali collaborazioni restano tuttavia ancora esterne, in quanto la struttura di psicologia di base opera presso i distretti del Servizio Sanitario Regionale e non si organizza all’interno del comparto di medicina di base, in quanto quest’ultima è sostanzialmente di competenza del Ministero della Salute.
La legge, tuttavia, era stata dichiarata incostituzionale da parte del Governo, ma dopo il ricorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato la legittimità dell’istituzione del servizio e della figura dello psicologo di base da parte della Regione Campania.
Dall’Emilia-Romagna un passo in avanti?
La prima richiesta era già stata avanzata nell’estate del 2020 dall’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, che ora torna a sollecitare un incontro con l’assessore regionale alla salute Raffaele Donini, al fine di istituire soluzioni di assistenza psicologica per i cittadini.
«L’intervento professionale degli psicologi rappresenta non un costo ma un investimento» sottolinea Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine «è ora di dare seguito a quello che gli studi ci dimostrano e agire concretamente».
L’intento, spiega Raimondi, è di instaurare una collaborazione fra Ordine degli Psicologi e istituzioni, per cominciare a definire «percorsi operativi e concreti di lavoro, tesi ad aumentare nel servizio pubblico e nella libera professione la disponibilità di professionisti psicologi a servizio dei cittadini».
Adesso spetta all’assessore Domini elaborare una delibera attuativa da sottoporre all’approvazione della Giunta Regionale.