La Lombardia criticata, immaginiamoci il perché
Sanitadomani.com Milano. Colpo di scena!
Eppure il testo della sceneggiatura o della sceneggiata (…) sembrava chiaro.
Ma qualcuno sta recitando a soggetto!
Viene utilizzata la versione originale della commedia: quella vera, scritta nei codici del diritto romano.
Quegli stessi libroni che contengono quelle ‘regolette’ dette leggi, che negli anni di tangentopoli i colpevoli maldicenti sostenevano che con “gli amici si interpretavano e con i nemici si applicavano”.
Quello a cui si assiste è un film sognato e dalla trama scontata:
eppure è diventato un thriller da Oscar causando a tanti compagni notti insonni.
Il titolo è rimasto provvisorio: “Come governare anche Regione Lombardia senza essere mai stati eletti”.
Attori protagonisti del film
con finale a sorpresa:
– Giulio Gallera, assessore alla Sanità di Regione Lombardia;
– Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia;
– Partito Democratico (Beppe Sala Sindaco di Milano, il suo amico e compagno on. Majorino);
– giornalisti sinistri;
– il tragicomico Crozza;
– figuranti di stampa e propaganda dell’armata rossa, rosso-gialla, eccetera;
Gli altri attori protagonisti,
ma del tutto inconsapevoli:
– Procure della Repubblica di Bergamo, Milano, Piemonte, Emilia, Lazio, eccetera;
– Comparse: ragazzotti dei centri sociali ed ex comunisti rassegnati ad essere diretti da compagni col Rolex.
La trama dell’immaginario film è molto semplice.
I due eroici Gallera e Fontana agli occhi del popolo devono apparire due incompetenti irresponsabili.
Devono essere identificati come i colpevoli della morte delle vittime del Covid e non come i salvatori di tutte quelle persone che, grazie a loro, il micidiale virus non è riuscito a colpire.
Gli ‘smascheratori’ sono addirittura le ‘grandi firme’ della sinistra e della nuova sinistra, più un gregge di ignari e fedeli adepti.
A confermare che, assieme al Governo Conte, i veri eroi sono loro, ovvero gli integerrimi giornalisti ‘politici’, sono le attese iscrizioni nel registro degli indagati di Gallera e Fontana come presunti responsabili di epidemia colposa o addirittura di omicidio colposo.
Sogno infame che rischia
un risveglio sussultorio
La legna per accendere il fuoco sul quale rosolare i ‘buoni diventati cattivi l’hanno raccolta i compagni, la carta per alimentare le fiamme la forniscono i giornalisti della stampa di sinistra, intingendo la loro penna nella benzina.
Una produzione cinematografica a costo zero: gli unici a pagare sono le famiglie delle vittime dell’epidemia.
Epilogo sperato: avviso di garanzia e rinvio a giudizio dei due ‘falsi eroi lombardi’ con tanto di centri sociali in piazza, opposizioni in rivolta, richiesta di dimissioni della giunta regionale di centrodestra, intervento del governo grillino-comunista per commissariare la Lombardia o in subordine mettere le mani sull’assessorato regionale alla sanità.
Ma come tutti i film d’autore e i sogni che si trasformano in incubi, il finale è davvero a sorpresa!
Uno degli ‘attori inconsapevoli’ non avrebbe, infatti, rispettato il copione sognato dai compagni della nuova sinistra e ha recitato ‘a soggetto’:
‘chiudere Alzano e Nembro spettava al Governo e non a Gallera o Fontana’.
Lo dice la Procura della Repubblica di Bergamo.
Ma come, non vale!
Non c’era questa scena nel copione del subconscio che ha generato il film.
Palamara, Palamara, aiuto, dove sei?
E’ l’urlo senza suono resta soffocato nell’infame sogno che si trasforma in un vero incubo!
“Ah, non possiamo più telefonargli – si saranno detti i giornalisti sognanti – perché ci hanno scoperti.
Adesso lo sanno tutti che noi non eravamo arguti interpreti del futuro politico-giudiziario: di quel domani politico costruito pugnalando alle spalle gli avversari per riuscire a governare l’Italia senza essere stati scelti dagli elettori.
Fine del film. Titoli di coda. Amaro risveglio.
Si attende un nuovo sogno con una trama diversa…
Nella fotovignetta la satirica locandina dell’immaginario film sognato!