Trapianti “old-old”, quando il donatore ha più di 80 anni.
Sanitadomani.com – RICERCA.
I pazienti in attesa di trapianto vivono una vita sospesa. Non possono sapere quando sarà il loro turno, perché ovviamente la disponibilità di un organo non può essere sottomessa a nessuna tempistica.
La situazione è ancora più delicata per i pazienti ultra 75enni. Nell’assegnare la priorità, può sorgere un dilemma che oscilla fra la sfera medica e quella etica: un paziente più giovane ha un’aspettativa di vita maggiore, quindi è giusto che sia sottoposta a trapianto. Ma un paziente anziano ha spesso un quadro generale più compromesso, quindi meno tempo a disposizione.
Una risposta, almeno per quanto riguarda il trapianto di rene, potrebbe darla la cosiddetta la “old-old donation”, ovvero la donazione di organi da donatore anziano a paziente anziano. I dati arrivano da uno studio pubblicato sul Nephrology Dialysis Transplantation e condotto dai ricercatori della Universidad de la Republica di Montevideo in Uruguay.
La ricerca si è svolta tra il 2002 e il 2005. Sono stati presi in esame 138 pazienti di 75 anni e oltre, sottoposti a dialisi.
Tutti erano affetti da un’insufficienza renale cronica. Il 22% dei donatori aveva più di 80 anni. La salute dei trapiantati è stata monitorata per circa 5 anni; dopo un anno, la percentuale di sopravvivenza superava l’82 per cento, dopo 5 anni era 60 per cento.
L’esigenza dei trapianti di rene è particolarmente sentita nei Paesi industrializzati, dopo l’età media della vita è più lunga. Questo tipo di donazione potrebbe essere la strada per libera tanti pazienti anziani dalla dialisi.