Testamento biologico, dopo 3 anni mancano risposte
Sanitadomani.com – ROMA: La Legge sul testamento biologico compite tre anni, ma la gestione burocratica è ancora complicata.
Lo denuncia l’Associazione Luca Coscioni, realtà fortemente impegnata nella tutela del diritto alla salute e quindi anche all’autodeterminazione. Assieme a loro Giuditta Pini, del Partito democratico; proprio oggi 14 dicembre, terzo anniversario dall’approvazione in via definitiva, l’onorevole ha depositato un’interrogazione al Ministero della Salute.
COME LASCIARE IL PROPRIO TESTAMENTO BIOLOGICO
Chi vuole accedere al testamento biologico deve presentare una DAT, Disposizione Anticipata di Trattamento. Tali documenti devono essere depositati presso i Comuni. Proprio questo passaggio è oggetto di discussione. Dopo tre anni, non è ancora possibile attraverso i Comuni effettuare una videoregistrazione della propria DAT. Una mancanza grave, che va a colpire le persone più fragili, che non sono in grado di redigere graficamente un documento
Non è neppure chiaro quante siano le disposizioni al momento registrate. Una relazione al Parlamento dell’aprile 2019 riportava il dato di 62.030 DAT nei soli Comuni; mancavano quelle depositate dai notai e presso le autorità consolari. Inoltre mancano i dati relativi ai territori di provenienza, non permettendo quindi di capire dove e se esistano problematiche in questo senso
LA DOCUMENTAZIONE PER LA DISPOSIZIONE
Ufficialmente, non esiste un documento fac-simile per fare la richiesta. Un modulo è diffuso sul sito dell’associazione Luca Coscioni http://www.associazionelucacoscioni.it; finora i download sono stati oltre 60mila.
“La conquista di civiltà nell’ampliare le libertà dei cittadini è ancora adesso depotenziata nei suoi effetti da una gestione burocratica e formalistica della legge”. Così dichiarano Filomena Gallo, Segretario, e Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “Il fatto che l’Associazione abbia consegnato il modulo del testamento biologico a un numero di persone così alto dà l’idea di come l’effettiva applicazione della legge sia ricaduta su associazioni e cittadini. E’ completamente mancata la indispensabile opera di informazione dei medici e di tutta la popolazione, pur essendo prevista dalla legge stessa”.