Tumore al rene infiltrato di 20 centimetri, intervento unico nel mondo al Niguarda
sanitadomani.com – MILANO: La chirurgia mini invasiva raggiunge un nuovo traguardo nell’asportazione di un tumore al rene di 20 centimetri. L’intervento è una prima mondiale, ed è “andato in scena” all’ospedale Niguarda di Milano; un’operazione praticamente senza cicatrici, possibile grazie all’uso combinato di robot e cannula aspira – tumore.
Un tumore al rene infiltrato fino al cuore.
Mai prima a livello internazionale, qualcuno aveva tentato un intervento di questo genere. Ma gli urologi e i cardiologi della struttura milanese non hanno visto alternative possibili fra le procedure tradizionali.
Protagonista una donna ultraottantenne, che non poteva affrontare un intervento chirurgico con incisioni di grandi dimensioni. La diagnosi era tumore al rene infiltrato completamente lungo la vena cava, che risaliva fino all’atrio destro del cuore. I medici hanno quindi optato per intervenire in maniera mini invasiva, sfruttando la cannula aspira – tumore; una scommessa che è risultata vincente.
“Abbiamo tenuto conto dell’età avanzata e delle condizioni della paziente; a causa di una malattia coronarica, aveva da poco affrontato l’impianto di due stent cardiaci – spiega Aldo Bocciardi, Direttore dell’Urologia -. Quindi abbiamo optato per una procedura mininvasiva senza incisioni addominali e senza apertura dello sterno. Per farlo abbiamo utilizzato il robot chirurgico che ha rimosso il rene, sede del tumore”.
L’intervento mini invasivo grazie al robot chirurgico
Le pinze del robot hanno raggiunto il tumore al rene tramite micro – incisioni addominali, permettendo di rimuovere l’infiltrato neoplastico che raggiungeva il cuore. Questo però solo dopo che i cardiochirurghi, grazie alla cannula aspirante, avevano rimosso parte dell’infiltrazione cardiaca. Poi hanno spinto la parte rimanente nell’addome, dove gli urologi con il robot sono stati in grado di agganciarla e asportarla completamente.
In pochi altri centri al mondo i chirurghi hanno utilizzato il robot per tumori renali estesi alla vena cava. E anche in quei pochi casi, se il tumore al rene arrivava vicino al cuore, nessuno ha mai operato con il robot e senza aprire il torace.
Inoltre, data la localizzazione e l’estensione del tumore, i medici hanno anche dovuto lavorare in tempi rapidi, perché la paziente non fosse in pericolo.
L’utilità della cannula aspira – tumore
Il traguardo è stato raggiunto con successo anche grazie a un device innovativo.
“Abbiamo inserito la cannula di aspirazione a livello di una vena del collo – spiega Claudio Russo, Direttore della Cardiochirurgia-, collegata ad una pompa centrifuga e ad un filtro; questo ha permesso l’aspirazione ad alto flusso del tumore. Il sangue aspirato dall’interno del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale. Il circolo ad alto flusso ha permesso di aspirare parte dell’infiltrato del tumore e di creare un vacuum; come una ventosa, ha agganciato il trombo neoplastico per spingerlo nel circolo dell’addome dove con il robot è stato possibile rimuoverlo”.