Tumori alla tiroide, la tecnica IEO nelle linee guida
Sanitadomani.com – MILANO: L’Istituto Europeo dei Tumori di Milano fa scuola nel campo dei tumori alla tiroide. La termoablazione con imaging, tecnica innovativa sperimentata proprio allo IEO, entra a far parte delle linee guida sui trattamenti mini-invasivi; quanto meno, per quei pazienti che hanno la diagnosi in fase iniziale.
I risultati del trattamento hanno trovato spazio sulla rivista European Thyroid Journal; un riconoscimento della comunità scientifica europea che rende la termoablazione una opzione di cura a tutti gli effetti. Un percorso per evitare la chirurgia, ogni volta che è possibile, e prendere in carico il paziente in maniera mini-invasiva.
I vantaggi del trattamento mini invasivo
Non tutti i tumori alla tiroide possono essere trattati con la termoablazione. La tecnica è invece molto efficace sui micro carcinomi; questi sono tumori della tiroide, in particolare di tipo papillare, di dimensioni inferiori al centimetro, localmente confinati. A queste condizioni, la patologia ha bassa aggressività e spesso una evoluzione estremamente lenta. Per evitare un invasivo intervento chirurgico, solitamente i medici applicano una strategia di stretto monitoraggio. Ora, invece, entrerà in campo sempre più spesso la termoablazione, che consente di evitare la chirurgia offrendo un trattamento di pari efficacia oncologica.
La termoablazione può essere utile anche in caso di tumori di maggiori dimensioni, o in presenza di metastasi linfonodali, quando la chirurgia risulti non fattibile o troppo rischiosa. In questo modo aumentano le possibilità per i pazienti di rientrare nella categoria di soggetti che possono ricevere un trattamento efficace.
In cosa consiste la tecnica
La termoablazione consiste nell’inserimento di uno speciale ago estremamente sottile che, mediante l’erogazione di energia termica, consente di distruggere il tumore; al contempo viene preservato il tessuto sano circostante. Il medico si muove grazie alla guida imaging, con ecografica, o TC. Questa tecnica è già utilizzata da tempo nel trattamento di diversi tipi di tumore (fegato, rene, polmone), ma solo recentemente l’ingegneria bio medica ha creato dispositivi da termoablazione specifici per il collo.
La scuola italiana sul trattamento del tumore alla tiroide
“Il documento rappresenta una pietra miliare per la diffusione dei trattamenti mini-invasivi nel trattamento dei pazienti con tumore della tiroide – ha detto Giovanni Mauri, radiologo della Divisione di Radiologia Interventistica IEO -. Inoltre è un grande riconoscimento per il nostro Paese e per l’Istituto Europeo di Oncologia; ancora una volta si ritrova leader nel mondo nel campo della ricerca sui trattamenti mini-invasivi in ambito oncologico”.
Mauri, che è anche primo autore dello studio, è stato tra i primi ad applicare questo tipo di trattamento nei pazienti affetti da tumore della tiroide. Associazioni ed enti di livello europeo ( European Thyroid Association e Cardiovascular and Interventional Society of Europe) hanno contatto il radiologo; la sua esperienza è stata determinante nel coordinare un gruppo di esperti europei per la stesura delle prime linee guida sui trattamenti mini invasivi nei pazienti con tumore della tiroide.
“IEO è stato il pioniere della Radiologia Interventistica Oncologica in Italia, creando nel 2015 la prima Divisione clinica, dedicata alla disciplina che oggi è considerata il quarto pilastro della lotta al cancro, insieme a chirurgia, oncologia medica e radioterapia. – conclude Mauri- La Divisione, creata e diretta da Franco Orsi, è leader in Italia ed in Europa per volume e complessità degli interventi, l’elevato livello delle tecnologie disponibili e l’attività di ricerca.”
