Ucraina, Lombardia in allerta
ATTIVATA LA BUROCRAZIA SANITARIA
La Direzione generale al Welfare di Regione Lombardia ha sensibilizzato tutti i direttori generali degli ospedali e delle Ats a verificare quante scorte ci sono nei magazzini farmaceutici relativamente ai vaccini contro morbillo, parotite, rosolia, difterite, tetano e pertosse. Si predispone così il 'percorso sanitario' per i profughi ucraini che è previsto arrivino a migliaia anche in Lombardia.
Sanitadomani.com – MILANO. Scatta l’allerta sanitaria per l’accoglienza delle decine di migliaia di profughi ucraini che si prevede possano arrivare in Italia, e in particolare in Lombardia, già nelle prossime ore.
Da Regione Lombardia sono partite le direttive su cosa fare e come organizzarsi per espletare tutte le misure di prevenzione sanitaria.
Per quanto riguarda le ATS (ovvero le ex Asl) è stato chiesto di:
- preparare/attivare raccordi organizzativi con ASST/IRCCS per l’erogazione di vaccinazioni Covid; vaccinazioni Morbillo/Parotite/Rosolia; vaccinazioni anti difterite/tetano/pertosse;
- verificare con gli operatori la presenza di scorte per test di diagnosi della tubercolosi e di relative convenzioni attive per l’acquisto degli stessi,
- preparare/attivare raccordi organizzativi con ASST/IRCCS per l’eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimenti diagnostici;
- prevedere una mappatura delle risorse locali e verifica di personale a disposizione per il supporto sanitario necessario.
Queste sono le indicazioni generali che, più che altro molto generiche, sono state impartite dalla Regione ai Direttori strutture sanitarie ATS.
Ma dall’Assessorato al Welfare non si sono certo dimenticati delle ASST, ovvero Agenzie Socio Sanitarie Territoriali, che sono i vari ospedali lombardi accorpati sotto diverse direzioni generali. Per le Asst, quindi, le disposizione per fronteggiare l’emergenza profughi consiste nella richiesta di verificare le loro scorte dei vari vaccini (morbillo, parotite, ecc) e la loro capacità di erogazione e se ci sono convenzioni attive per l’acquisto dei farmaci necessari (ad eccezione del vaccino covid per cui la gestione è regionale).
Nella direttiva regionale si chiede alle Asst anche la preparazione/attivazione di raccordi organizzativi con ATS per l’eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimenti diagnostici.
Il punto di riferimento centrale del sistema di accoglienza e prevenzione sanitaria è l’AREU (ovvero il 112).