Valvole cardiache, a Caserta nuova tecnica mini invasiva
Sanitadomani.com – CASERTA: Nuova tecnica mini invasiva per le malattie delle valvole cardiache; il Pineta Grande Hospital di Castel Volturno è la prima struttura italiana a utilizzarlo.
Si tratta di un dispositivo di recente produzione, dell’azienda statunitense Abbott; l’obiettivo è prevenire le complicazioni che possono portare a un nuovo intervento a cuore aperto sulla valvola cardiaca.
Intervento mini invasivo per le malattie delle valvole cardiache
Questa nuova tecnica ha avuto l’approvazione dell’Unione Europea nei mesi scorsi; l’ospedale casertano è stato il primo a utilizzare in Italia. La struttura ha già una buona esperienza in questo campo: secondo i dati della Società Italiana di Cardiologia Invasiva, è uno dei cinque centri nazionali che eseguono interventi transcatetere mininvasivi sia sulle valvole aortiche (oltre 200 nell’anno) che su quelle mitraliche (circa 50).
Il vantaggio principale di questo impianto di ultima generazione è l’eliminazione dell’operazione a cuore aperto. Non ci sono tagli chirurgici, ma i medici intervengono solitamente attraverso l’inguine con una procedura veloce e tempi di recupero rapidi. La valvola è in grado di ottimizzare e semplificare le procedure transcatetere, consentendo un miglior posizionamento e migliori risultati nelle diverse anatomie cardiache.
L’intervento ha avuto luogo nell’Unità di Interventistica Cardiovascolare, diretta dal dottor Antonio Giordano; nel reparto sono presenti diversi professionisti specializzati tra cui Paolo Ferraro, Nicola Corcione, Alberto Morello, Michele Cimmino, Michele Albanese e Giuseppe Biondi-Zoccai.
I vantaggi rispetto a un intervento tradizionale
In precedenza, l’unica via per intervenire su una valvola cardiaca era l’intervento cosiddetto “a cuore aperto”, molto invasivo e pensate per l’organismo. Non tutti i paziente potevano affrontarlo, per l’età avanzata o per le precaria condizioni di salute dovute proprio alle condizioni del cuore.
“Oggi – continua Giordano – riusciamo a correggere alcuni di questi disturbi senza intervento chirurgico a cuore aperto, ma con dispositivi all’avanguardia che stanno rivoluzionando il trattamento delle malattie valvolari cardiache”.
“Anche in quest’anno dominato dalla pandemia da Covid-19 continuiamo ad investire in ricerca, innovazione e nuove tecnologie per il trattamento dei pazienti con cardiopatie strutturali – conclude il direttore –. La disponibilità di soluzioni innovative e minimamente invasive per curare malattie importanti e invalidanti come la stenosi aortica e l’insufficienza mitralica è fondamentale. Il sistema di impianto di valvola aortica di ultima generazione che abbiamo adottato ci pone all’avanguardia in Italia e ci aiuta ad affrontare casi anche estremamente complessi. I dispositivi più innovativi possono aiutarci a migliorare la vita di molti pazienti. I potenziali benefici sono significativi e possono consentire a un maggior numero di persone con malattie delle valvole cardiache di beneficiare di questa svolta nella tecnologia medica”.